Rimini. Eraldo Giudici (Pdl-Ncd): ‘Favorevoli alla cessione della maggioranza delle partecipazioni delle società legate alla Fiera ed al Centro Congressi’

Rimini. Eraldo Giudici (Pdl-Ncd): ‘Favorevoli alla cessione della maggioranza delle partecipazioni delle società legate alla Fiera ed al Centro Congressi’

RIMINI. “Abbiamo sempre espresso riserve argomentate e puntuali sulla opportunità e convenienza di realizzare il Palas secondo il progetto ed il piano industriale a suo tempo presentato, erano evidenti i rischi azzardati sull’economia di tutta la nostra città, i nodi sono giunti al pettine, ed ora tocca ad altri rimediare,  per questo  riteniamo occorra procedere ad ogni possibile valorizzazione, a  valorizzare al meglio quello che c’è, procedendo verso soluzioni condivise e condivisibili”. Così Eraldo Giudici, Capogruppo in Consiglio Comunale a Rimini per il Pdl-Ncd, sul tema di Fiera e Palacongressi.

Per questo ci interessa il tema della proposta di cessione della maggioranza delle partecipazioni delle società legate alla Fiera ed al Centro Congressi con  alcune considerazioni preliminari.  

La situazione attuale delle Fiere è caratterizzata dalla competizione a livello europeo, nella quale Milano deve confrontarsi con colossi quali Francoforte, Hannover, Colonia, Dusseldorf e Monaco. Rimini gode di una situazione territoriale strategica e di ottime strutture, idonee a contribuire al recupero dei flussi turistici dall’estero.

Fatta questa premessa, si deve rilevare che un’ipotetica alleanza, imposta dalla politica (la Regione Emilia Romagna è socia delle fiere di Rimini e di Bologna) fra Rimini e Bologna, rappresenterebbe una situazione debole e di ripiego.

In casi analoghi, a prescindere dalla partecipazione pubblica o privata, le regole economiche impongono l’aumento di capitale, non attuabile da parte dei soci pubblici, o, in alternativa la cessione della maggioranza del capitale sociale.

E i motori immobiliari? Meglio lasciar perdere per tanti motivi.

Pertanto, constatati il mancato raggiungimento degli ottimistici obbiettivi economici e l’improbabile  cessione di una partecipazione di minoranza, così come previsti  nel secondo business plan del 2006, la soluzione alternativa è rappresentata dalla gara da indire da parte degli attuali soci pubblici per la cessione della maggioranza del capitale di Fiera Rimini e delle società collegate.

Alla cessione potrebbero partecipare anche le associazioni di categoria, in modo da consentire finalmente agli associati  di monetizzare la partecipazione che oggi è, loro malgrado, immobilizzata.

La cessione della maggioranza della partecipazione rappresenta l’unica soluzione in una situazione nella quale il 52,56% di Rimini Fiera S.p.a. è in pegno ad UNICREDIT, istituto che è anche garantito da lettere di patronage rilasciate dal Comune e dalla Provincia di Rimini.

Si consideri inoltre che il debito bancario del sistema fieristico-congressuale, che chiude in perdita i bilanci annuali, supera i 100 milioni di euro ed i programmati incontri esplorativi, riportati dalla stampa locale, destano ulteriori preoccupazioni.

Occorre sia chiaro che la decisione di avviare la cessione spetta unicamente ai soci proprietari, e non al management, che sarà incaricato di collaborare.

Occorre una forte volontà politica per un’operazione che, ragionevolmente, può richiedere anche due anni.

Occorre un “advisor” di rilevanza internazionale che assista la gara  per la scelta del socio di maggioranza sulla base dell’offerta economica più conveniente.

L’offerta dovrà garantire dai nefasti errori compiuti per la privatizzazione della Novarese.

Il progetto industriale scelto dovrà essere coerente ai criteri  fissati dai soci pubblici, e tale da interessare i maggiori operatori europei  nell’intesa di rafforzare Fiera e Centro Congressi

Occorre che i tempi siano  brevi, anche per la prevedibile eliminazione delle Province. Solo così, la funzionalità della Fiera e del Centro Congressi potrà migliorare l’operatività, a beneficio del territorio e, nel contempo, assicurare notevoli risorse ai soci pubblici, ed anche alle associazioni dei privati, ora immobilizzate.

Capogruppo PDL – Nuovo Centro Destra

Eraldo Giudici

 


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