Nuovo Quotidiano di Rimini: Crisi e maltempo piegano anche il settore della ristorazione. Menù a prezzi sempre più bassi, anche nei locali storici / “A settembre tanti ristoranti chiuderanno” / L’allarme lanciato da Callà (Fipe): “Mai vista una stagione così, siamo in ginocchio” / I costi stellari: “In centro 80mila euro per l’affitto, 7mila per la Tari e 25mila per il suolo
RIMINI – Il maltempo che non si arrende, le tasse che non danno tregua e gli affitti alle stelle. Anche il piatto piange. I ristoranti sono in difficoltà. Come albergatori e bagnini pagano il prezzo di questa stagione che sembra una punizione per il turismo.
“Basta farsi un giro in centro o sulla spiaggia per vedere la desolazione più totale. A settembre sarà un bilancio da bollettino di guerra. Molti chiuderanno, piegati da questa stagione che in passato non ha avuto simili”. Il presidente della Fipe Confcommercio, Gaetano Callà, si sfoga. Sta ancora piovendo e il suo cellulare non smette di squillare. “I colleghi sono disperati, non sanno più cosa fare – spiega -. Siamo appena entrati nel mese di agosto, in passato quando giugno o luglio andavano male, restava la speranza di potercela comunque fare. Ho sempre detto che i conti si fanno alla fine”. Questa volta è diverso. “La stagione ormai è compromessa, è davvero difficile risollevarsi. Penso agli albergatori che stanno riempiendo il cinque per cento delle camere”. Alla crisi, e al maltempo, si aggiungono costi e politica. Callà ci tiene a snocciolare tre cifre per rendere l’idea: “Un locale di 140 metri quadri ha ricevuto mediamente 6.500 euro di Tari. Chi sta in centro storico gli chiedono 80mila euro l’anno di affitto. Il Comune spesso ne vuole 25mila per l’occupazione del suolo pubblico”. (…)
Il presidente della Fipe Confcommercio, Gaetano Callà