Domenica 18 agosto (ore 21, ingresso libero), in sala Pamphili (Complesso degli Agostiniani) si terrà un incontro con il professore Umberto Curi sul tema ‘Memoria e oblio a partire da Amarcord’.
Il cinema di Fellini più conosciuto, e forse anche più popolare, è quello della memoria, per quanto reinventata e manomessa. E del nucleo di film che affonda in questa dimensione della nostra esistenza, Amarcord è senz’altro il modello ineguagliabile, l’opera che raccoglie e porta all’espressione più compiuta quella serie di situazioni, di personaggi e di atmosfere che aveva già fatto irruzione, seppur in modo frammentato, in 8 ½, in Roma e nei Clowns. Amarcord, il film in apparenza più divertente e leggero di Fellini, il film che si ispira, da un punto di vista figurativo, all’illustrazione e ai fumetti, può mostrare anche una seconda pelle e quel luogo ricostruito a Cinecittà, oltre che alludere alla Rimini degli anni Trenta, può forse disegnare la topografia (soprannaturale) di un paese invisibile.