RIMINI. GDF SCOPRE 20 MLN FATTURE FALSE, S.MARINO COINVOLTO Agenzia Dire-Torre1

RIMINI. GDF SCOPRE 20 MLN FATTURE FALSE, S.MARINO COINVOLTO Agenzia Dire-Torre1

TRUFFA NELLE SPONSORIZZAZIONI ATTRAVERSO TORINO E LA SVIZZERA
Le gare automobilistiche facevano da
copertura per un ‘pacchetto di risparmio fiscale’ a beneficio
degli sponsor e delle scuderie. Le sole fatture false emesse per
giustificare costi fittizi ammontano a 20 milioni di euro, ma per
la Guardia di Finanza di Rimini, che ha scoperto la truffa, c’e’
ancora da scavare. L’azione criminale funzionava cosi’: c’erano
tre societa’ con sede legale a Coriano, in provincia di Rimini,
ed una appositamente costituita nel Delaware (Usa). Tutte
facevano capo ad un imprenditore ed ex pilota, R.P., che si e’
avvalso di soggetti di comodo della provincia di Torino e di un
italiano residente in Svizzera come ‘professionista’ in grado di
offrire preziosa consulenza sulle attivita’ di riciclaggio in
Svizzera dei proventi illeciti, i quali derivavano dal giro di
fatture false.
   Oltretutto aveva reperito prestanome compiacenti, ovviamente
nullatenenti, sui quali trasferire la titolarita’ delle quote
societarie e le connesse responsabilita’ amministrative e penali.
Cosi’, le scuderie automobilistiche reperivano le somme
necessarie allo svolgimento delle manifestazioni, comprese quelle
per i compensi in nero di tutto il personale utilizzato per
partecipare alle gare, e gli sponsor ottenevano un vantaggio
economico, perche’ a fronte di fatture gonfiate per costi fittizi
pagavano ai team una piccola percentuale dell’importo indicato in
fattura. I reati contestati sono quelli di emissione ed utilizzo
di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione,
occultamento o distruzione di scritture contabili, perpetrati
attraverso societa’ predisposte allo scopo operanti nel settore
delle sponsorizzazioni delle gare automobilistiche ed il
successivo trasferimento all’estero, in Svizzera e a San Marino,
dei proventi dell’attivita’ criminosa. L’intero sistema truffaldino e’
franato con l’applicazione della misura cautelare in carcere per
quattro persone e con il contestuale decreto di sequestro
preventivo di circa 8 milioni di euro. L’azione, compiuta nella
notte tra il 16 e il 17 luglio dalla Guardia di finanza di Rimini
e denominata “sponsor laundering”, e’ stata determinata dal Gip
del Tribunale di Rimini, Stefania Di Rienzo, per cui si e’
arrivati all’arresto dei tre principali indagati e al sequestro
di due immobili, vari autoveicoli e motoveicoli, quote
societarie, cassette di sicurezza, polizze assicurative, libretti
di deposito presso sei istituti bancari per un valore di un
milione di euro.
   Le indagini sono state seguite dal pm Gemma Gualdi della
Procura della repubblica di Rimini.

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