Corriere Romagna: Fellini, caccia ai privati per evitare lo schianto /
Al lavoro i legali dell’aeroporto per riproporre un nuovo concordato. Vitali: «Enti, forze limitate» /
Nel mirino del tribunale 1 milione e 645mila euro promessi da Provincia e Comune dietro “garanzie”
RIMINI. Un colpo da ko da cui i soci di Aeradria stanno cercando di rialzarsi. Una volta in piedi scatterà la caccia ai soci privati per cercare di evitare lo schianto dell’aeroporto sotto il peso del fallimento. Che allo stato attuale, a fronte di un buco di 47 milioni, potrebbe arrivare “solo” per 1 milione e 645mila e 285 euro di ammanco. A tanto ammontano i soldi dati da Comune e Provincia e contestati dal Tribunale, che ha bocciato l’ammissione al concordato preventivo in continuità per lo scalo puntando il mirino – legge fallimentare alla mano – anche sull’impossibilità dei soci di garantire il finanziamento prededucibile: tutelato dalla ammissione allo stesso concordato per ottenere così la garanzia di restituzione. I legali di Aeradria sono al lavoro per tentare di trovare delle soluzioni: impossibile, da indiscrezioni, aggirare questo ultimo scoglio posto dal tribunale. Meno complicato, invece, sembrerebbe il confronto sull’altra contestazione inserita nelle sedici pagine del decreto dei giudici della sezione fallimentare: l’impossibilità per gli enti soci di «procedere all’aumento di capitale e trasferimenti straordinari a favore di società partecipate che, come Aeradria, hanno riportato perdite per tre esercizi successivi. ». Ieri, in una giornata convulsa, il Consiglio di amministrazione della società di gestione del Fellini si è riunito a metà mattinata. «Saranno esaminate le azioni da intraprendere: intanto il Piano industriale va come previsto», spiega Masini, che ha rimesso il mandato e le dimissioni dell’intero Cda a disposizione della proprietà. Tradotto: i soci. Tra questi, la Provincia, che ha il 38,12%, e Rimini Holding (Comune), che ha il 18,11%. I due Enti puntano a trovare assieme ad Aeradria quel milione e 645mila euro che non potranno più mettere di tasca loro. Scatta quindi l’annosa ricerca di un privato, a cui spetterà il compito di mettere in anticipo sul tavolo la somma richiesta senza porre alcun vincolo di prededucibilità.
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