Corriere Romagna: Questione etica, il Paz “circonda” il Meeting /
Gli attivisti chiedono il rispetto della legge e fabbriche dismesse per fare delle case
RIMINI. «Apriamo una questione etica». A chiederlo sono i ragazzi del laboratorio sociale Paz che hanno protestato, ieri davanti alla sede della fondazione Meeting di via Flaminia, uno dei tanti simboli – dicono – di come la questione della legalità passi sotto silenzio. I ragazzi hanno coperto il cancello con nastri rossi e bianchi e messo alcuni striscioni, prima che venissero tolti dalle forze dell’ordine. Queste le questioni che li hanno fatti scendere in strada: dal caso del presidente della Camera di commercio Manlio Maggioli (che ha scudato 2 milioni di euro a San Marino), a quello del presidente di Rimini Terme, Giovanni Panciroli, implicato in vicende giudiziarie, alla fondazione Meeting, accusata di avere incassato in modo non legittimo fondi pubblici. «Vogliamo aprire – afferma Federica, attivista del Paz – una discussione sulla legalità: è giusto che privati come loro prendano soldi al pubblico che potevano invece essere usati per investimenti e tutto resti così come è?». (…)
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