Annamaria Gradara – Nuovo Quotidiano di Rimini: L’amministrazione non esclude di esercitare la “facoltà di recesso” dall’accordo di programma con gli altri enti /
“Ecco perchè scendo dal Trc” /
Il sindaco Pironi: “Il Comune di Riccione non metterà nulla di più di quanto deciso nel 2008. Dal 2011 pongo il problema dei costi aggiuntivi, nessuno ha risposto, sono partiti i cantieri”
RICCIONE. Per il Trc il Comune di Riccione metterà non un euro di più di quanto stabilito nell’accordo di programma sottoscritto il 15 luglio 2008: 6.278.781 euro. Ed è pronto a esercitare la “facoltà di recesso” dall’accordo, come è stato messo nero su bianco nell’atto approvato dalla giunta comunale martedì scorso, 9 aprile. Il sindaco di Riccione Massimo Pironi scopre le carte sul Trc. Anzi il pacco bomba. Un marchingegno ad orologeria messo in piedi con delibere ed atti di giunta e di consiglio, con tanto di parere legale affidato all’esperto di diritto amministrativo avvocato Gianfranco Passalacqua. Ai cronisti riuniti in Municipio per il consueto punto sul consiglio comunale. Pironi spiega i motivi che hanno portato l’amministrazione riccionese ad approvare la delibera (di martedì scorso) con la quale si chiede la convocazione urgente del Comitato di coordinamento provinciale sul Trasporto Rapido Costiero (già convocato per il 24 aprile) e che mette nero su bianco quelle che sono le richieste che arrivano dalla Perla verde: “delimitare il perimetro degli impegni finanziari attinenti all’opera”; revisione dell’accordo di programma, “con particolare riferimento alla precisa esplicitazione degli oneri inerenti la gestione del servizio”; “riformulazione dell’art.21 “Divieto di recesso unilaterale”. (…)
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