Corriere Romagna: Depositate dal tribunale del Riesame di Rimini le motivazioni del no al ricorso della Fondazione che chiedeva la restituzione dei soldi sequestrati /
«Indebiti e illeciti profitti» per 310mila euro /
Le direttive di Gambuti: «Importo da adattare alle nostre necessità di bilancio»
RIMINI. «La nutrita provvista di elementi raccolta dagli inquirenti…. fa ritenere sussistente il fumus su un articolato sistema rivolto a lucrare indebiti e illeciti profitti, realizzato in forza di collegamenti e cointeressenze tra i vertici della Fondazione Meeting e della società Evidentia, mediante l’uso elusivo di negozi illeciti (sovrafatturazioni, ndr) al fine di indurre in errore gli enti eroganti». E’ uno dei passaggi più forti della lunga e puntigliosa ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Rimini (presidente Giorgio Barbuto, giudici a latere Silvia Corinaldesi e Raffaella Ceccarelli) ha respinto la richiesta di restituzione dei 310 mila euro sequestrati alla Fondazione Meeting e ai tre indagati nell’inchiesta per presunta truffa aggravata. Somma depositata in un libretto bancario equivalente ai contributi percepiti da Regione EmiliRomagna, Agenzia di marketing della Provincia di Rimini, Camera di commercio e ministero dei Beni culturali, secondo l’accusa, grazie alla certificazione di false perdite. (…)
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