La Valmarecchia frana «Milioni per riparare tutto»
I sindaci pronti a sgomberare chi non vuole lasciare casa nonostante i rischi
Dopo la tempesta la Valmarecchia si lecca le ferite, ma non è finita e il quadro offerto dai comuni dell’entroterra non è consolante. «Una giornata da cancellare», dice il sindaco di San Leo, Leonardo Bindi, prima di diramare una impietosa stima dei danni. Si parla di «5 o 10 milioni di euro almeno per rendere le strade percorribili». Una cifra folle per uno dei comuni della Valmarechia fra i più indigenti, che adesso pensa all’opera di risanamento e chiede lo «stato di calamità nazionale». San Leo conta almeno una ventina di frane e smottamenti, quattro abitazioni evacuate coi rispettivi abitanti messi in salvo. Ovunque si cerca di eliminare il «dissesto idrologico». Danni, non ancora quantificabili a Cava Callina, nel comune di Talamello, dove una frana è monitorata e si segnalano allagamenti, criticità rilevate pure a Campiano. Nel territorio si lavora per rimuovere i detriti, ma non si registrano famiglie evacuate. Pennabilli, in località Filanda, una famiglia di 5 persone ha rifiutato l’evacuazione, nonostante i solleciti delle autorità e della Protezione civile. Due invece le persone evacuate a Maciano. Verso Soanne, poi, le acque sono fuoriuscite dal lago di Andreuccio, causando una moria di pesci. Criticità rinnovate anche a Casteldelci, dove si registrano due nuove frane a Villa di Fragheto (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino