Rimini. L’armiere della ‘Uno Bianca’, condannato a 8 anni. Nuovo Quotidiano di Rimini

Rimini. L’armiere della ‘Uno Bianca’, condannato a 8 anni. Nuovo Quotidiano di Rimini

Nuovo Quotidiano di Rimini: Il tribunale non crede alla testimonianza dell’ungherese. Ripristinata la pena inflitta nel primo processo, poi annullato / Condannato l’armiere della “Uno Bianca” / Ieri la sentenza: otto anni di reclusione per Tamas Somogyi

RIMINI – (ad.ce.) Era il 2001 quando Tamas Somogyi venne condannato, in contumacia, ad otto anni per traffico d’armi in concorso con i fratelli Savi. Pena poi annullata dalla Cassazione, su ricorso della Corte europea dei diritti dell’uomo, per alcuni vizi di forma. Ebbene, dopo tredici anni l’armiere della Uno Bianca, la banda criminale che dal 1987 all’autunno del 1994 terrorizzò l’Emilia Romagna uccidendo 24 persone e ferendone 102, si è visto infliggere la stessa condanna. Ieri pomeriggio, il tribunale di Rimini, dopo una breve riunione in camera di consiglio, lo ha condannato, su richiesta del pm Paolo Gengarelli, ad otto anni di carcere per lo stesso reato. Nonostante il suo legale, l’avvocato Massimiliano Scaringella, abbia sostenuto a spada tratta la sua innocenza. Lo stesso Somogyi, ieri, in udienza ha ribadito con forza la sua lontananza dalla banda di poliziotti e, soprattutto, dai fratelli Savi, Fabio e Roberto. L’ungherese ha, quindi, cercato di smontare la testimonianza che Eva Mikula, all’epoca dei fatti fidanzata di Fabio Savi, aveva rilasciato nel corso della precedente udienza, quella del 29 ottobre scorso. Dicendo che “lui non ha mai preso soldi da Savi e non ha mai venduto loro armi” ma solo di averli messi in contatto “con due persone che potevano farlo”. Di come poi la trattativa si fosse conclusa questo Somogyi ha detto “di non averlo mai saputo”. (…)

 


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