Vera Bessone – Corriere Romagna: L’arte del suono: Tra viole, violini e tele del ’600 anche Rimini si dà… un tono
RIMINI. (…) Oggi – al piano terreno dell’ex convento dei Gesuiti – si inaugura un progetto affatto diverso ma non meno interessante: si tratta de L’arte del suono e coinvolge, oltre al Comune, l’Istituto musicale Lettimi e la liuteria Migani. Un mini festival e una mostra di strumenti musicali preziosi, allestiti attorno a un nucleo di quattro importanti tele del Seicento, giunte a Rimini da Bergamo grazie al lavoro della storica Giulia Palloni.
Una «rappresentazione del tempo silente» dice Pulini, «quasi una musica arenata». Perché gli strumenti (liuti, violoncelli, violini, chitarre…) stanno lì sulla tela come barche sulla spiaggia. La “star” è una natura morta di Evaristo Baschenis (Bergamo, 1617-1677), già esposta anche al Met di New York, ma lì accanto non sfigurano gli olii dal gusto più decorativo di Bartolomeo Bettera (altro bergamasco coevo), per finire con un quadro attribuito al milanese Pier Francesco Cittadini dove agli strumenti “in secca” si aggiungono fiori e drappeggi.
Quattro tele che raccon- tano un mondo: quello della liuteria, l’arte di creare violini e similari. Il progetto (fino al 16 giugno) vuole mettere in rilievo le eccellenze dell’Emilia-Romagna (regione che dall’Ottocento ha contribuito alla rinascita della liuteria di scuola classica in Italia) e del territorio riminese in particolare, dove sono tuttora presenti maestri, come i Migani, che proseguono una tradizione vecchia di cinquecento anni. I nomi (che non dicono molto a noi profani) sono quelli di Fiorini, Mozzani, Sgarabotto, Contavalli, Utili, Poggi, Rocchi, Bignami, Carletti, Capicchioni, Scrollavezza, e poi Lucchi, Fracassi, Papini. (…)
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