Rimini. Maltrattamenti ai danni della compagna, arrestato

Rimini. Maltrattamenti ai danni della compagna, arrestato

Maltrattata ripetutamente la compagna a Rimini, arrestato dalla Polizia di Stato.

Ieri pomeriggio gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Rimini hanno eseguito la misura cautelare della custodia in carcere a carico di un italiano residente in città, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti ai danni dell’attuale compagna.
L’arresto rappresenta il risultato di un’attività svolta d’iniziativa dalla Squadra Mobile d’intesa con il Gruppo Fasce Deboli della Procura della Repubblica di Rimini, attesa la mancata volontà della vittima di sporgere querela per le violenze subite.

Tale ultima circostanza, nella fase iniziale delle indagini, ha fatto sì che il procedimento penale fosse archiviato. I successivi approfondimenti hanno consentito di raccogliere numerosi indizi circa la commissione di numerosi episodi di aggressioni verbali, nel corso delle quali l’uomo ha insultato la compagna al solo fine di sminuirla e soggiogarla psicologicamente, e fisiche, a causa delle quali la donna ha riportato lesioni di una certa gravità. Le violenze, spesso perpetrate dall’uomo sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, sarebbero iniziate circa due anni fa sin dagli albori della loro relazione; in alcuni di questi casi, pur essendovi stato un intervento da parte dei poliziotti, la vittima ha sempre dichiarato di non voler procedere nei confronti del compagno e anzi, dopo un breve periodo di lontananza trascorso ogni volta a casa dei genitori, è sempre tornata a vivere con lui.

Il complesso delle risultanze emerse dagli interventi effettuati in occasione delle aggressioni, unitamente alle importanti dichiarazioni rese da alcuni testimoni, hanno consentito alla Procura della Repubblica di Rimini di richiedere con urgenza al competente Gip l’emissione dell’ordinanza cautelare in questione, eseguita dalla Squadra Mobile nel pomeriggio del 21 giugno. Dopo essere stato rintracciato nella propria abitazione, quindi, al termine degli atti di rito l’uomo è stato tradotto in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

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