Annalisa Boselli – Corriere Romagna: Controtendenza rispetto alla regione. Il legale Di Grazia: «C’è una corsa di chi arriva prima: viene meno la solvibilità del coniuge economicamente più forte» /
Matrimoni, raddoppiano gli annullamenti /
I casi sono stati 22 nel 2013, 12 nel 2012. L’avvocato: in questo modo non si pagano gli alimenti
RIMINI. Matrimoni, boom degli annullamenti religiosi per non pagare gli alimenti. Sono dieci in più nel giro di un anno i libelli (ricorsi introduttivi del processo) depositati da Rimini al Tribunale Ecclesiastico regionale Flaminio dell’Emilia-Romagna, in controtendenza rispetto al totale che invece è in discesa. Eppure, quelle partite da Rimini nel 2013 sono state 22, 12 l’anno precedente, mentre 2 da San Marino-Montefeltro. E i casi aumentano. «C’è una corsa di chi arriva prima – afferma l’avvocato Salvatore Di Grazia, esperto in diritto di famiglia ed ecclesiastico – perché l’annullamento fa venire meno la solvibilità del coniuge economicamente più forte. Argomento delicato. Infatti ci si sta interrogando se sia giusto che dopo lunghe unioni non esista obbligo per il coniuge». E’ tanta l’attesa rispetto a una prossima sentenza della Cassazione che si pronuncerà se è conforme al diritto il fatto che un annullamento religioso possa “rendere nulli” gli obblighi economici di 30 anni di convivenza matrimoniale. Per il Tribunale ecclesiastico infatti il sacramento non è mai avvenuto, pertanto se ne annulla qualsiasi vincolo. Tutta un’altra storia è invece quello che accade nei divorzi in cui il giudice stabilisce il tipo di contributo che un coniuge deve all’altro. «Esistono anche gli annullamenti civili ma vi deve essere incapacità di uno dei due di intendere e volere. (…)
