Rimini. Maxi truffa dei bonus vacanze, sette albergatori sotto accusa

Rimini. Maxi truffa dei bonus vacanze, sette albergatori sotto accusa

Rassegna stampa – Dieci le persone indagate dalla Guardia di Finanza, sequestrati beni per un milione di euro. Ottenuti ingenti sconti fiscali con oltre 2.800 incentivi percepiti in maniera illecita.

Lorenzo Muccioli – Da 150 a 500 euro a famiglia per andare in vacanza e soggiornare in hotel, bed & breakfast e agriturismi. Questo in sostanza il meccanismo alla base del «bonus vacanze«, una misura inserita nel ‘Decreto Rilancio’ del maggio 2020 e nata con l’obiettivo di rivitalizzare l’industria turistica dopo l’emergenza Covid. Grazie a questo strumento – pensato per famiglie in difficoltà economica che desideravano comunque concedersi qualche giorno di ferie – alcuni albergatori riminesi, secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, sarebbero riusciti a mettere in piedi una vera e propria truffa, ottenendo sconti fiscali per centinaia e centinaia di migliaia di euro con oltre 2.800 bonus ottenuti in maniera illecita. Sono 10 le persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. (…) Le Fiamme Gialle avrebbero portato a galla uno schema fraudolento che prevedeva il trasferimento dei «bonus vacanze» attraverso l’utilizzo delle diverse piattaforme social. I primi a muoversi, in sostanza, erano i procacciatori, che contattavano sul web i titolari del bonus vacanze promettendo di poter monetizzare l’incentivo. I codici, così trasferiti, venivano «scaricati» dalle strutture alberghiere per soggiorni «fantasma» in realtà mai avvenuti ed utilizzati in compensazione delle imposte o cedute a fornitori quale credito d’imposta. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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