Rimini. Molti di confindustria dietro AiriRiminum

Rimini. Molti di  confindustria dietro AiriRiminum

Manuel Spadazzi di Il Resto del Carlino Rimini: Maggioli: «Le imprese di Confindustria dietro alla vittoria di Air Riminum» / Il presidente: «Sono già quattro, ma potrebbero diventare una decina»

Le mani degli industriali riminesi sul ‘Fellini’. Dietro alla cordata Air Riminum, che si è aggiudicata via provvisoria) la gestione dell’aeroporto, non c’è soltanto il gruppo di società messo in piedi da Laura Fincato, ex vicepresidente di Save, la società che controlla gli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso. Anche Confindustria ha lavorato per la cordata, facendo incontrare la Fincato e gli altri rappresentanti della cordata con alcuni degli industriali riminesi interessati all’operazione. «I quattro imprenditori che hanno deciso di sostenere la cordata di Air Riminum sono nostri associati. E molto probabilmente, a loro si aggiungeranno altri nostri associati: almeno altri 4 o 5, per arrivare così a una decina di imprenditori», rivela ora il presidente di Unindustria, Paolo Maggioli. Che, fino a ieri, aveva mantenuto il massimo riserbo «vista la delicata fase di aggiudicazione del bando».
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Ci sono  stati più incontri — spiega ora Maggioli — prima e dopo la scadenza del bando. Non possiamo, non è giusto, svelare i nomi degli imprenditori in questa fase, ma si tratta di operatori solidi che hanno forti interessi nell’attività aeroportuale». Quasi tutti gli interessati sono anche tra i creditori di Aeradria. Non c’è, tra i riminesi della cordata di Air Riminum, l’impresa Pesaresi, anche se Maria Cristina Pesaresi (che è stata vicepresidente di Aeradria per pochi mesi) è stata uno dei ‘facilitatori’ degli incontri con gli industriali. Neanche Maurizio Focchi, ex presidente di Confindustria Rimini, fa parte della compagine. I quattro imprenditori che hanno già dato l’adesione alla cordata, e che finanzieranno Air Riminum con un milione dei sei previsti dalla cordata per i primi investimenti sul ‘Fellini’, sono tutti riminesi che hanno già avuto a che fare con l’aeroporto, e che hanno l’interesse a sviluppare lo scalo anche per le loro attività. La compagine, ribadisce Maggioli, «potrebbe allargarsi presto anche ad altri».  (…)

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