L’altro ieri a Rimini Liao Qianzhen e Lu Airong sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
I due cinesi avevano trasformato il retrobottega del loro negozio di via Coletti in un piccolo bordello, dove vari clienti riminesi pagavano 50 euro per fare sesso con giovani ragazze cinesi.
Il 22 novembre scorso uno dei gendarmi si era recato al negozio per compare una borsa e alcuni vestiti per la sua compagna chiedendo informazioni alla giovane commessa.
La ragazza orientale però, anziché rispondergli sui prezzi, gli ha fatto capire chiaramente capire a parole e con gesti espliciti che poteva ottenere prestazioni sessuali in cambio di soldi.
L’agente, una volta uscito dal negozio senza comprare nulla, ha iniziato con i colleghi ad effettuare appostamenti e controlli davanti al negozio.
Dal 2 dicembre fino all’altro ieri le fiamme d’argento hanno fermato vari uomini, quasi tutti riminesi, che hanno ammesso quel che accadeva in quella stanza a fianco all’esercizio, che si raggiungeva tramite una scalinata.
Nel magazzino adibito a luogo di incontri tra letti e luci soffuse le giovani commesse del negozio massaggiavano e facevano sesso con i clienti al prezzo di 50 euro a prestazione.
Martedì pomeriggio le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nel piccolo bordello pescando un riminese in atti inequivocabili con la giovane cinese.
La ragazza dagli occhi a mandorla ha confessato ai carabinieri di essere stata ingaggiata dalla Airong che le passava vitto e alloggio in cambio della metà del ricavato.
Il negozio di via Coletti è stato sequestrato dai militari mentre la giovane escort è stata affidata alla comunità Papa Giovanni XXIII.
Fonte: “Il Resto del Carlino”