Rimini: Pantani era assillante nei confronti di Carlino

Qualche settimana fa Fabio Carlino è stato assolto dalla Cassazione dall’accusa di aver fornito droga a Marco Pantani e di aver concorso alla sua morte per overdose.

Carlino era quindi del tutto estraneo alla fornitura di sostanze stupefacenti.

Il 34enne pugliese aveva chiesto allo spacciatore, con il quale condivideva un appartamento a Rimini, di non vendere più nulla al ciclista romagnolo che bussava continuamente alla porta e con il suo comportamento assillante dava molte seccature.

Qua troverete la pubblicazione delle motivazioni, contenute nella sentenza 43.106, che spiegano le ragioni del proscioglimento di Carlino, condannato sia in primo grado che in appello a 4 anni e 6 mesi, deciso nell’udienza dello scorso 9 novembre:

“Il 9 febbraio 2004 Pantani, dopo aver mancato l’appuntamento con un corriere del pusher coinquilino di Carlino, si presentava più volte alla porta della loro abitazione reclamando vibratamente la consegna di quanto gli era stato promesso.

Carlino, a quel punto, aveva chiamato il pusher che era andato a Milano manifestandogli la sua preoccupazione per l’assillante presenza di Pantani chiedendogli di risolvere il problema.

Si era creata dunque una situazione insostenibile e il corriere va a casa del Pirata a spiegargli che la droga non gliela vogliono più vendere anche perché sua madre li ha affidati e minacciati.

Pantani supplicava di dargli la droga e mostrava il denaro contante con cui l’avrebbe pagata.

Dai fatti esposti emerge evidente l’estraneità del Carlino non solo rispetto alla compravendita dello stupefacente ma anche rispetto alla fase della consegna.

Risulta chiaro che dalle rimostranze che Carlino rivolse ai 2 spacciatori per le seccature che indirettamente gli procuravano esulava la coscienza e volontà di istigare o rafforzare l’altrui proposito di portare a compimento l’illecita cessione”.

Fonte: (corsivo) “Il Corriere di Romagna”