Rimini: Pulini e Biagini vogliono salvaguardare le opere d’arte

Rimini: Pulini e Biagini vogliono salvaguardare le opere d’arte

Estendere all’intero ambito di tutte le opere pubbliche di propria competenza quanto disposto da una vecchia legge del ’49 (la 717), che prevede l’obbligo di destinare all’acquisizione di opere d’arte una quota non inferiore al 2% della spesa totale dei lavori per la costruzione di edifici pubblici, è l’obiettivo del referto di Giunta approvato nell’ultima seduta di martedì scorso.

Una proposta che nasce dal lavoro congiunto dell’assessore alla Cultura Massimo Pulini e dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Biagini, che si trasformerà nei prossimi giorni in un atto d’indirizzo della Giunta contenente le direttive agli uffici affinché nella progettazione delle opere pubbliche venga previsto l’inserimento e il finanziamento di opere d’arte nelle modalità previste dalla legge.

Nell’ambito di tutti i progetti dovrà essere accantonata una somma pari ad almeno il 2% dell’importo dei lavori a base d’asta da destinare a opere d’arte.

L’inserimento dell’opera dovrà essere contenuta già nel progetto preliminare, nascere dal confronto tra progettista, responsabile unico di procedimento e un esponente del Settore cultura, e sarà scelta da una commissione d’esperti, più o meno composita a secondo dell’importo dell’opera.

Attualmente a Rimini sono state accantonati 490.423 euro destinati alla individuazione di un’opera d’arte da collocare nel nuovo Palazzo di Giustizia di Rimini, mentre le opere pubbliche che sin da ora gli uffici considerano soggette alla legge sono il completamento della Cittadella Universitaria e il nuovo Tecnopolo.

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