Rimini: Ricatto gay a luci rosse, chiesti 500mila euro per danni morali

Rimini: Ricatto gay a luci rosse, chiesti 500mila euro per danni morali

Ieri un ravennate si è costituito parte civile con l’avvocato Carlo Benini chiedendo un risarcimento di 500mila euro per i presunti danni morali subiti.

L’estorsore, accusato anche di violenza sessuale, è un dipendente 28enne di un ente pubblico, nonchè padre di 3 bambini, che ora rischia di pagare salato per un ricatto gay a luci rosse.

Il riminese si è creato un account con un nome femminile e, fingendosi donna, è entrato in contatto con il ravennte al quale è riuscito a strappare un appuntamento.

Prima di incontrarsi però il ravennate doveva dimostrare alla donna fittizia che sapeva essere carino con un suo amico.

La vittima adescata è andata all’appuntamento e ha accettato di sottostare a tutte le richieste un po’ feticiste dello sconosciuto che ha filmato anche un video.

Quell’uomo è lo stesso che si spacciava per donna su internet tant’è che ha minacciato il ravennate di mandare in giro il filmato nel caso in cui non avesse più continuato a sottostare alle sue richieste.

Il ravennate ha quindi deciso di denunciare la fatal donna incontrata su internet.

Il riminese, mediante gli avvocati Piero Venturi e Francesco Vasini, si difende: “Era lui che voleva che io mi trasformassi per gioco in donna e si è inventato tutto per giustificarsi davanti ai genitori che hanno scoperto il vizietto”.

Il processo inizierà il 29 novembre.

Fonte: (corsivo) “La Voce di Rimini”

 

 

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