Sergio Cingolani – Nuovo Quotidiano di Rimini: “Romagna nostra”, ideato dal Gap Pio La Torre, è stato girato tra Ravenna, Rimini, Riccione e San Marino. Ma servono fondi / Mafia in Riviera, ora c’è il film / Un video alza il velo su estorsioni, riciclaggio, usura nei nostri territori / Ricostruite le inchieste più note e le meno note. Parla anche il gip Morosini
RIMINI – Usura, riciclaggio, estorsioni e intimidazioni. Tipici metodi utilizzati dalla criminalità organizzata che le cronache, specie quelle recenti, hanno dimostrato essere fenomeni purtroppo ben radicati anche sul nostro territorio e non solo, come avveniva sino a qualche decennio fa, al Sud o nelle grandi e ricche realtà produttive del Nord Italia. Come dimostrato dai recenti colpi messi a segno dalle forze dell’ordine (proprio martedì la Procura Antimafia di Bologna ha confermato l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso per 12 delle persone arrestate dai carabinieri di Rimini, lo scorso 29 aprile, nell’ambito dell’operazione Mirror. Un nuovo soggetto è stato indagato perché considerato la “testa di ponte” utilizzata da due degli arrestati per acquisire la gestione di un hotel di Miramare ) un tema di estrema attualità. Il “Gruppo Antimafia Pio La Torre” di Rimini ha ideato un documentario dal titolo eloquente: “Romagna nostra, le mafie sbarcano in Riviera”. Il video, girato negli ultimi mesi tra Ravenna, Rimini, Riccione e San Marino dal sammarinese Francesco Ceccoli, racconta e analizza il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Romagna e nella Repubblica di San Marino degli ultimi anni, ripercorrendo le vicende note e meno note: dall’omicidio di Gabriele Guerra nel 2003 alla sparatoria del 2005 a Riccione in viale Ceccarini, dall’indagine Vulcano 1 all’operazione Titano. (…)
