Andrea Rossini – Corriere Romagna: Rapita e torturata si getta dal balcone /
La donna, tratta in salvo dalla polizia, nel tentativo di fuga si è spezzata entrambe le gambe /
Tenuta in ostaggio in un appartamento per otto ore: «10mila euro o la facciamo fuori»
RIMINI. Per sfuggire ai suoi rapitori si è gettata dal balcone della “prigione”, un appartamento di via Cariddi a Rimini, spezzandosi le gambe. Gli aguzzini – che l’avevano legata, minacciata di morte con un coltello, malmenata e torturata – pretendevano dai suoi familiari un riscatto di diecimila euro, contropartita di una oscura vicenda sulla quale si allunga l’ombra del racket delle elemosine. Con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni e minacce aggravate, sono finite in manette tre persone, un uomo e due donne, tutte di origine romena e di etnia rom . Il fermo di polizia giudiziaria è stato effettuato l’altra notte dagli uomini della Squadra mobile e delle Volanti della questura, al termine di un’indagine lampo. A essere presa in ostaggio era stata, venerdì mattina, una donna nomade, conoscente di vecchia data e connazionale dei rapitori. Invitata con un pretesto in casa, si è ritrovata in trappola.
Nell’abitazione c’erano degli uomini (cinque persone in tutto): l’hanno afferrata, immobilizzata e poi, strattonandola, le hanno chiesto spiegazioni su un presunto sgarro, legato al denaro raccolto mendicando in certe zone di Rimini. Dal telefonino della donna, sotto choc per la paura, hanno formulato la richiesta di riscatto, direttamente al figlio di lei, che chiamava preoccupato per il prolungarsi dell’assenza: «Se vuoi rivedere tua madre viva, portaci diecimila euro entro stasera». (…)
