Il Comune di Rimini conferma ufficialmente che per queste estate non si parla di tassa di soggiorno.
Sarà infatti introdotta solo dal primo ottobre 2012 perché il Governo non ha chiarito chi è il sostituto d’imposta cioè chi deve procedere all’incasso.
Il sindaco riminese Andrea Gnassi dichiara: “Si era definito un percorso, con gli operatori di Rimini. Avevamo condiviso un percorso, lavorando quattro mesi, definendo anche come utilizzare gli introiti della tassa di soggiorno: servizi al turismo, qualità urbana, piano fognature…”.
“Comunque – prosegue il primo cittadino riminese – dopo l’estate faremo un patto col mondo turistico per definire uno strumento che ci consenta equità e redistribuzione del carico fiscale. Tra l’altro da ottobre comincia il turismo business, persone abituate a versare contribuzioni a parte per i servizi”.
Il consigliere comunale Fabio Pazzaglia (Sel) afferma: “Grave è la scelta di non introdurre la tassa nella stagione che sta per iniziare. Le casse comunali hanno circa 20 milioni di euro di sbilancio. Il sindaco ha deciso di rinunciare a 8 milioni di euro, che deriverebbero dall’imposta di soggiorno. Questa scelta però non è neutra ma ricade sulle fasce più deboli economicamente, sulle famiglie con redditi medio bassi, che vengono colpite quotidianamente dai tagli al welfare e dalle busta paga sempre più risicate”.
Fonte: (corsivo) “Il Resto del Carlino”