Ieri mattina Terry Gilliam è stato accolto nella hall del Grand Hotel di Rimini da migliaia di flash dei fotografi.
Il regista, nato in America ma naturalizzato inglese, era venuto già un’altra volta nella città felliniana: 7 anni fa ha voluto portare sua moglie a Rimini per mostrarle i luoghi de “I Vitelloni” scoprendo così questo mondo magico e misterioso.
Secondo Gilliam considera Fellini uno degli dei del cinema, colui che gli ha aperto un mondo e gli ha mostrato un nuovo modo di vedere nonché una delle poche persone capaci di far vedere la realtà, di fare aprire gli occhi alle persone.
L’ex membro dei Monty Python ha ricevuto nel tardo pomeriggio, presso la Sala del Giudizio del Museo della Città, il Premio Fondazione Fellini dalle mani di Francesca Fabbri, nipote del regista riminese.
Gilliam parla a ruota libera: “E’ un grande onore per me ricevere questo premio. Con Fellini la cinepresa danzava, io ero catturato dal suo cinema, era come un’esplosione. Per me, anglosassone, protestante, americano, scoprire questa Italia attraverso i suoi film è stato travolgente. In aprile o maggio dovrei riuscire ad iniziare a girare il mio film su Don Chisciotte. Senza quell’esperienza nei Monty Python non sarei stato capace di fare film. Abbiamo imparato a fare errori e ad avere fiducia, perciò quando ho iniziato a fare il regista da solo ero preparato ed è stato molto più facile”.
Fonte: (corsivo) “Il Corriere di Romagna”