RASSEGNA STAMPA – Una riminese è indagata per ricettazione dopo aver venduto il dipinto attribuito al Raffaellino e scomparso 40 anni fa dal castello di un nobile romano. I tesori comparsi nell’abitazione
Quando lui, un antiquario milanese, si è ritrovato tra le mani quel quadro – un Ritratto di fanciulla del Seicento attribuito a Giovanni Francesco Romanelli, detto il Viterbese o il Raffaellino – ha iniziato a nutrire dei fortissimi sospetti. L’uomo, che aveva acquistato a Rimini l’opera pagandola circa 5mila euro nel maggio del 2022, ha chiesto un accertamento ai carabinieri del nucleo beni culturali di Ancona e poi a quelli di Roma, temendo di essere di fronte al bottino di qualche furto. Si è così scoperto che il Ritratto di fanciulla era lo stesso che nella notte tra il 29 e il 30 maggio del 1978, ben 46 anni fa, era stato rubato all’interno del castello del marchese Innocenzo Patrizi Montoro di Castel Giuliano di Bracciano (Roma) insieme ad altre opere e oggetti di grandissimo valore economico e artistico-culturale. Si credeva ormai sparito nel nulla. Si è così messa in moto un’indagine che ha portato il sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Davide Ercolani, ad iscrivere una antiquaria 50enne residente a Rimini nel registro degli indagati per il reato di ricettazione. La donna è stata identificata grazie alla segnalazione dell’antiquario milanese che aveva trattato con lei l’acquisto del quadro realizzato dal Raffaellino: il Ritratto di fanciulla era presente nel bollettino delle ricerche del ministero dell’Interno fin dal 1983. I carabinieri del nucleo beni culturali, coordinati dalla Procura riminese, hanno quindi condotto una perquisizione nel domicilio dell’antiquaria di Rimini, sospettando di potervi trovare altre opere dalla provenienza dubbia. E’ a questo punto che sono incominciate a saltare fuori delle altre sorprese (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino