Rimini. Un borsello inguaia padre Gratien. Caso Guerrina

Rimini. Un borsello inguaia padre Gratien. Caso Guerrina

Il Resto del Carlino Rimini: Donatella Piscaglia, sorella di Guerrina, è stata sentita ieri in aula come testimone nel processo contro padre Gratien / Guerrina, il portafoglio fra gli oggetti  di Gratien / Il borsello era stato sequestrato in canonica: la sorella lo ha riconosciuto in aula

«Sono sicura, quel borsello apparteneva a Guerrina». Colpo di scena, ieri,
nel corso del processo davanti alla Corte d’Assise di Arezzo che sta
processando per omicidio volontario e occultamento di cadavere, padre
Gratien Alabi, l’ex parroco di Ca’ Raffaello
giudicato l’unico
responsabile della ‘scomparsa’ di
Guerrina Piscaglia.


Il
riconoscimento che ha spiazzato un po’ tutti, è stato fatto dalla
sorella di Guerrina, Donatella, quando è stata messa di fronte agli
oggetti rinvenuti nella borsa che era stata sequestrata a Gratien dagli
inquirenti, nella canonica del paese. Nel corso delle indagini, sentita
dai carabinieri la donna non era apparsa così sicura che quel borsello
appartenesse veramente alla sorella scomparsa. Ma ieri invece si è detta
sicura, anche perchè all’interno c’era un assorbente Lines che, ha
precisato, era proprio dello stesso tipo di quelli usati da Guerrina. Un
mormorio è salito dall’aula, la certezza della sorella è un colpo alla
difesa del sacerdote che si è sempre detto innocente, sostenendo che la
donna era scappata con un altro
. (…)

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