Roberto Ciavatta, i conti pubblici, SOTTOMARINO

Roberto Ciavatta, i conti pubblici, SOTTOMARINO

Molti nel leggere e sentire le rassicurazioni del Segretario alle Finanze Valentini, secondo cui le casse dello Stato conterebbero su circa 220-240 milioni di euro, mentre pagare gli stipendi costa “solo” 9 milioni al mese, hanno tirato un sospiro di sollievo. Allora non siamo messi così male.
Ora, anche dato per certo che i dati, non verificabili da parte del libero cittadino, siano reali (anche ai tempi del buco di bilancio la DC ostentava sicurezza, e negava l’ammanco!), vogliamo richiamare l’attenzione del cittadino su alcune questioni.
220 milioni di euro per uno Stato sono molti o pochi? Il dipendente riceve 14 mensilità annue, 9 milioni al mese moltiplicato per 14 dà una somma di 126 milioni. A questo si aggiunga che il Governo, nonostante quanto negato dal Segretario Valeria Ciavatta – smentita dalla pubblicazione della delibera in questione – ha appena aperto una fideiussione di 98 milioni di euro con Banca Centrale, il che significa che se nell’arco dei prossimi mesi una qualsiasi banca sammarinese fallisse (e l’impressione è che si tratti di ipotesi tutt’altro che remota), lo Stato di San Marino vedrebbe scomparire questa cifra. Non stiamo qua a dire come sia scandaloso che ancora una volta il governo, con un atto autoritario che nulla ha a che spartire con il concetto di democrazia (potere di decisione al popolo, che invece viene puntualmente bypassato per… salvare le banche), ha deciso senza chiedere nulla a nessuno di impegnarsi nella copertura di eventuali dissesti di privati (come nel caso banca del Titano-SMI bank, su cui ora indagano procure e giornali italiani).
Diciamo solo che 220 milioni in cassa allo Stato, tolti i 126 + 98 milioni, danno un passivo di 4 milioni. Altro che essere sollevati!
A questo aggiungiamo che Valentini ha rilasciato queste dichiarazioni con l’intento di tranquillizzare quel bacino di voti così prezioso per la DC che sono i circa 4200 dipendenti della PA. Quindi i dati potrebbero anche essere gonfiati (ma non verificabili, e parlano di trasparenza!).
Rimane inoltre da verificare se costano 9 milioni al mese gli stipendi della PA oppure della PA allargata, altrimenti saremmo di molto oltre!
Allora infine vien da chiedersi: con cosa paghiamo l’igr? Le pensioni? Le strade in costruzione? Il parcheggio da 2.900.000 euro a Cailungo? I servizi sociali? I trasporti, l’innovazione tecnologica ecc?
Insomma, uno Stato in cui si dichiara con tranquillità che si ha residui di cassa per tirare avanti sì e no qualche mese, e in cui allo stesso tempo nessuno si allarma per questo, è uno Stato sull’orlo del fallimento.
Benvenuti a San Marino.

Il collettivo di SOTTOMARINO!

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