Roberto Ciavatta sul Psd

Roberto Ciavatta sul Psd

BURATTINI E BURATTINAI

Quanto sta succedendo in questi giorni dà ragione alle proposte che nell’agosto 2008 proposi assieme a Marino Zanotti.
(http://www.bachecadonchisciotte.splinder.com/post/18083307/PER+UNA+POLITICA+DIGNITOSA)
Allora dicemmo che la creazione di un terzo polo, che non annoverasse al suo interno nessun responsabile dello sfacelo pluridecennale della politica sammarinese, un polo incentrato su idee, non su slogan e personalismi, sarebbe stato l’unico segnale di discontinuità con quella politica, l’unica voce in grado di dare ancora speranza a chi aveva votato il cambiamento nel 2006 e nei referendum contro il precariato del 2008.
Nessun partito si rese disponibile: 1) per paura di perdere. 2) perché altrimenti DC e PSS si sarebbero riuniti.
A nulla valse dire che PSS e DC, come mele marce, si sarebbero prima o poi comunque ri-contagiati. Nessuno volle rischiare una strada non ingombra di dinosauri, ogni forza preferì mescolarsi col vecchio, donando in tal modo al paese un governo di vent’anni fa.
Ora quei partiti privi di coraggio devono mangiarsi le mani, perché ciò che succede non ha nulla a che fare con politica o ideologie. Andreoli, su cui mi spiace pure scrivere (l’unica cosa che vorrei chiedergli è dove trovi i soldi per costruire, a quanto dicono, ville holliwoodiane), non ha nulla a che spartire con “il socialismo” di cui si autodefinisce portavoce, se non con quel socialismo che come diceva Gaber è stato il peggiore d’Europa, spiegando così la persistenza in Italia di cellule comuniste: per disperazione.
Del resto, che ad Andreoli non sia andata giù la soppressione della compravendita del voto estero cosa dovrebbe far pensare, se non che su quella pratica ci contava? Andreoli, De Biagi, e tutti gli yes man accodati al padrone e alla cordata (Celli, Pedini Amati, Mancini ecc): tutto questo, ripeto, non ha nulla a che fare con la politica; è solo un colpo di coda di una fiera che non può permettersi l’opposizione.
A questo punto vedrei bene un’alleanza A&L, grandoniani, Andreoli e De Biagi; logicamente alleati con mamma DC e i suoi satelliti. Tanto per tornare un altro po’ indietro mentre il paese va a rotoli.
Mi spiace per chi crede nei valori che alcuni nomi di partito richiamano, ma dovrebbero prendere atto che i vertici di tali partiti non hanno nulla a che spartire con quei valori. Tutto questo è mero calcolo d’interesse di un sistema in cui unico programma di ogni partito è lasciare l’avversario all’opposizione. Non stupisce che ogni partito di tal fatta, all’opposizione, si frantumi.
Tutto questo non è politica, non vedo nessuna idea, nessun progetto per il paese. Solo sanguisughe che lottano per una fetta di potere, da usare per cosa? In tutto questo la cittadinanza è complice ad ogni votazione, ma questo è un altro discorso, un altro aspetto del declino delle democrazie occidentali.
Ma a questo punto rilancio la proposta di allora, da indipendente, come sempre. Un appello a chi non fa politica per la poltrona né per la visibilità, per dar vita ad un polo veramente alternativo: diverso!
Un appello a non lasciar divorare la Repubblica da questo agonismo al ribasso della tessera giusta come unica forma di tutela, perché quando verranno le prossime elezioni, lo schieramento che si porrà come maggioritario sarà composto da tutti i prestanome dei potentati del paese.
A questo schieramento non si potrà contrapporre uno schieramento un po’ meno colluso, ma solo uno limpido… in ritardo di qualche anno, per la codardia di chi ad agosto 2008 non si volle scrollare il vecchiume di dosso, preferendo giocare per lasciare il partito x all’opposizione, non per condurre il paese fuori da questa logica omertosa che anche i forum giovani ha recentemente denunciato!
A voi, cari gruppi consigliari, la scelta, perché è troppo facile accusare di “antipolitica” chi dice che gli schieramenti sono uguali, se lo sono davvero, se in ognuno c’è e vincerà il vecchio.
Antipolitica, dice in fondo Schmitt, è “un modo di fare politica” contrapponendosi al vecchio.
Chi vuole ancora stare con il vecchio che in questi giorni, ogni giorno di più, rialza la testa?

Roberto Ciavatta

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