Roberto Galullo di IlSole24Ore: San Marino svuotata dall’interno: Istituzioni e politica piegate a interessi privati (proprio come in Italia)

Roberto Galullo di IlSole24Ore: San Marino svuotata dall’interno: Istituzioni e politica piegate a interessi privati (proprio come in Italia)

 IlSole24Ore, Guardie e ladri

 

San Marino svuotata dall’interno: Istituzioni e politica piegate a interessi privati (proprio come in Italia)

 Roberto Galullo

 

Cari lettori, come sapete da venerdì scorso ho (ri)cominciato ad occuparmi di
San Marino e del parallelismo con l’Italia essendo (da sempre) questo
potentissimo (sul fronte tributario, finanziario e creditizio) Stato-condominio
un’immagine riflessa dell’Italia. Lo faccio dopo che l’ennesima indagine sul
Titano ha portato in carcere l’ennesimo potente locale e ha scoperchiato un
verminaio di vasta portata.

 Più leggo l’ordinanza del commissario della legge sammarinese che ha portato
in carcere un potente politico locale (ma è solo l’ultimo anello di una catena
investigativa lunghissima) e più mi convinco che i due Paesi si sono avvitati
negli stessi drammatici vizi pubblici (e private virtù) che stanno
quotidianamente avvelenando le democrazie dei due Paesi.

Leggete, ad esempio, cosa scrive a pagina 2 dell’ordinanza il commissario
della legge: «l’assegnazione di ruoli apicali in seno alla pubblica
amministrazione, al corpo diplomatico e alle autorità di vigilanza a persone
vicine agli associati, e il conferimento di incarichi diplomatici a persone di
fatto selezionate dagli associati, anche in mancanza di un potere diretto di
nomina, contribuiva a rafforzare il ruolo del gruppo e a favorire la
realizzazione dei reati fine. Fatti aggravati…perché commessi abusando del
pubblico ufficio di consiglieri e di congressisti. In San Marino, sino alla data
del presente provvedimento
».

Non vi basta? E allora leggete cosa scrive ancora il commissario della legge
(per la cronaca è Alberto Buriani) da pagina 5 dell’ordinanza:
«…per tacere poi delle trame che hanno messo in contatto uomini politici
nostrani con sinistri poteri e con oscuri personaggi esterni che hanno
generosamente rimpinguato le tasche di professionisti, faccendieri e politici
senza scrupoli. I legami politici e di partito sono stati soppiantati
dall’affectio criminale. L’establishment politico si è elevato ad organizzazione
stabile finalizzata alla criminosa accumulazione di ricchezza. Come già rilevato
in separate indagini, faccendieri, professionisti e politici (talora provenienti
da partiti diversi) hanno dato vita ad un gruppo criminale che ha
progressivamente occupato ogni istituzione ed ogni settore economico. La
coesistenza di politica e affari – attraverso la capacità di controllo
dell’apparato pubblico
– ha consentito ai componenti di trarre vantaggi
ulteriori rispetto alle “tradizionali” attività tipicamente amministrative,
quali la concessione di licenze e autorizzazioni. Il salto di qualità
nell’azione del gruppo criminale è consistito nel riservare a sé e ai propri
accoliti le attività più lucrative. È questa la logica sottesa alla
realizzazione di importanti operazioni immobiliari e alla promozione del settore
finanziario, dei giochi, delle telecomunicazioni, delle nuove autorità e dei
nuovi enti, che, in quegli anni, hanno assunto (e poi accresciuto), un rilievo
centrale nell’azione tanto di governo, quanto del gruppo criminale
».

Poco più in là, da pagina 10, si leggerà che «…in tale contesto la
corruzione ha dilagato in tutti i settori pubblici e privati, mentre già
imperversava la crisi finanziaria. Non ne sono rimaste indenni neppure le
autorità autonome, che, opportunamente equipaggiate, hanno fornire occasioni di
corruzione…»
mentre a pagina 11 si leggerà che «la corruzione giunge a
coinvolgere i vertici dell’apparato governativo, minando complessivamente lo
Stato. Se, nei decenni precedenti, la corruzione si era estrinsecata per lo più
in termini di favori o trattamenti preferenziali, ottenuti in virtù di
conoscenze personali o del pagamento di tangenti singolarmente considerate di
non rilevante entità, a partire dagli anni ‘90 il fenomeno arriva a distorcere
lo stesso funzionamento delle istituzioni
».

Insomma, secondo l’accusa uno Stato svuotato dall’interno dagli stessi
servitori dello Stato. E’ San Marino ma sembra (è) l’Italia.

E’ come l’Italia (la recente storia italiana) anche nello scenario che
descrivono i magistrati: disegni di restaurazione (scrivono proprio così da
pagina 37) e senso di assoluta impunità che pervade chi, anziché servire,
tradisce la propria coscienza ancor prima del mandato (politico o dirigenziale)
ricevuto. «Pochi atti di indagine nei primi mesi del 2014 – si legge
infatti nel provvedimento – sono stati sufficienti per far emergere la grave
crisi in cui versava una classe politica inusitatamente longeva e radicata nel
Paese. La semplice convocazione per gli interrogatori di uomini politici è
bastata per mettere in discussione un equilibrio di potere che i più ritenevano
intangibile. Quando era divento ormai impossibile occultare il degrado, i
componenti dell’associazione hanno incominciato ad avere paura e si sono fatti
aggressivi. Alla vigilia dei primi provvedimenti cautelari, inconsapevoli di ciò
che sarebbe accaduto, si registrano incontri per affinare la strategia e
sottrarsi alle proprie responsabilità
».

E qui mi fermo perché – a questo punto – domani leggerete che in Italia,
accade la stessa cosa: il senso di impunità nel Bel Paese (!) è più duro a
morire che a San Marino.

r.galullo@ilsole24ore.com

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