Roberto Petrini, La Repubblica, San Marino attacca Tremonti `Contro di noi un embargo”

Roberto Petrini, La Repubblica, San Marino attacca Tremonti `Contro di noi un embargo”

Da “LA REPUBBLICA” di mercoledì 16 giugno 2010

Polemiche su scudo fiscale, incentivie rendite finanziarie San Marino attacca Tremonti `Contro di noi un embargo”

ROBERTO PETRINI ROMA – La Repubblica di San Marino dichiara guerra a Tremonti.

«Non ci parla», «ci ignora», «è un atteggiamento incomprensibile».

Ufficialmente la polemica è contro l`intero governo italiano, ma il vero obiettivo è il ministero dell`Economia cui spetta la gestione del delicato portafoglio del riciclaggio e della lotta all`evasione e che da mesi è impegnato in un braccio di ferro con la Repubblica del Titano.

Senza troppa diplomazia, tant`è che per la primavolta nella storia ultramillenaria di San Marino quattro ministri sono scesi ieri a Roma per tenere una conferenza stampa, significativamente in un albergo a cinquanta metri da Montecitorio, e dichiarare tutto il proprio disappunto.

La lista delle lamentele di San Marino è lunga: in primo luogo lo scudo fiscale, che ha sottratto alle casse della Repubblica quasi 5 miliardi. «Più di un terzo della raccolta delle nostre banche», commenta amareggiato il ministro delle Finanze Pasquale Valentini.
Poi il decreto «incentivi»: una norma, passata quasi inosservata in Italia, ma che ha fatto drizzare i capelli sul Titano, prevede che dal 1 luglio prossimo ogni azienda che abbia rapporti con San Marino debba comunicare mensilmente le fatture all`Agenzia delle entrate. «E` un embargo commerciale», ha denunciato ieri la ministra degli Esteri sammarinese, Antonella Mularoni. Tanto più indignata perché Tremonti in una conferenza stampa di qualche tempo fa disse che chi opera con San Marino avrà la Guardia di Finanza in casa. «Invece noi stiamo facendo grossi sforzi di trasparenza», ha aggiunto la Mularoni ricordando che il Titano è ormai fuori dalla black list dell`Ocse, che ha riformato il codice penale, la disciplina delle rogatorie e introdotto il reato di falsa fatturazione.

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è la questione delle rendite finanziarie. L`Italia ha chiesto un mese e mezzo fa a San Marino di sostituire il regime di aliquote speciali sui capitali italiani investiti sul Titano con un accordo di scambio automatico di informazioni bancarie. Il piccolo Stato ha dato la propria disponibilità, chiedendo tuttavia di spostare l`entrata in vigore delle nuove norme di due anni e di eliminare gli effetti retroattivi.
Ma all’apertura di San Marino non ha fatto eco alcuna replica da Roma. «Possiamo avere almeno l`onore di una risposta», si è lamentata la Mularoni. «O chiediamo troppo?».
«Siamo pacifici da 1.700 anni e non vogliamo certo dichiarare guerra all`Italia», spiega la ministra che promette di far valere le proprie ragioni in sede internazionale e ammette che con la Svizzera ha oggi problemi comuni.

Un incidente diplomatico? Per ora i sammarinesi non vogliono tirare la corda più di tanto.

Quando sì chiede se l`altra sera hanno tifato Italia la risposta è a denti stretti: «Un pochino».

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