S.Marino, Macina: non c’era Sopaf nelle lettere di Crrsm

S.Marino, Macina: non c’era Sopaf nelle lettere di Crrsm

Nelle lettere che sono entrate e uscite l’estate scorsa dalla Cassa di Risparmio di San Marino e dalla segreteria di Stato per le Finanze “Sopaf non c’entrava nulla”. Il tema unico di quelle missive, molte delle quali ufficiali, era il sequestro del blindato della Cassa operato per volere della Procura di Forlì. Quindi, “il governo precedente non si è occupato del rapporto fra Carisp e Sopaf, al contrario di quello attuale che ha dichiarato di essere entrato in campo con mani e piedi”. Nella vicenda dei rapporti tra Cassa di Risparmio di San Marino, Congresso di Stato e Sopaf, entra in campo l’ex ministro delle Finanze del Titano, Stefano Macina. Il quale, con un documento circostanziato e con l’intenzione di rendere pubblico il carteggio, spiega come si è sviluppato il passaggio di documento con la Cassa l’estate scorsa. Perché? Per il fatto che ieri i segretari di Stato per le Finanze e per gli Interni, Gabriele Gatti e Valeria Ciavatta, lo hanno citato nella conferenza stampa convocata per rispondere alle velate accuse che circolano sul Titano. Cioè che il governo di San Marino abbia messo del suo nelle vicende che hanno provocato le accuse e poi i guai della banca più importante della Repubblica.

Le lettere citate da Macina sono tre e vanno dal 1^ al 22 luglio del 2008. La prima, scritta dal presidente della Cassa di Risparmio, Gilberto Ghiotti, esprime “preoccupazioni rispetto al procedimento avviato dalla procura di Forlì”, cioè il sequestro del contante, e anche per l’accusa di riciclaggio. Ghiotti chiedeva al governo di “valutare ogni iniziativa utile anche a livello bilaterale per porre fine agli attacchi in corso verso la Cassa e il sistema. Non c’entra nulla il rapporto tra Carisp e Sopaf”.

Il 9 luglio arriva la risposta della segreteria delle Finanze a nome del Congresso di Stato. In questa lettera, spiega Macina, “oltre a far presente le azioni già svolte in difesa del sistema bancario e della Cassa”, cioè “note ufficiali pubbliche della Segreteria degli Esteri al Ministero degli Esteri Italiano”, si confermava che la questione era seguita costantemente. Se ne occupava un gruppo di politici con la consulenza di Filippo Sgubbi, “appositamente nominato con delibera del Congresso di Stato e nell’ambito della Commissione Mista prevista nella convenzione del 2 maggio 1991”. L’ultima lettera, datata 22 luglio 2008, è di nuovo di Ghiotti che precisa “le preoccupazioni dovute al vuoto politico che si era creato con la crisi di Governo e la preoccupante concomitanza di un’aggressione nei confronti della Carisp”. Il presidente sottolineava anche la riconoscenza, sua e del Consiglio di amministrazione della banca, per le “energiche iniziative assunte dall’esecutivo, a livello politico, diplomatico ed amministrativo”. Insomma, Sopaf in queste note non c’è, conclude Macina.

I precedenti

Gatti e Mularoni: attivi per la Cassa, ma senza debordare
Il governo di San Marino “non ha debordato dal suo ruolo”. Lo hanno detto stamane i segretari di Stato Antonella Mularoni e Gabriele Gatti, commentando il presunto “memoriale” di Gilberto Ghiotti. Gli incontri nell’ambito Cassa di Risparmio di San Marino-Sopaf erano normali colloqui su questioni che interessano la Repubblica

14 maggio 2009

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