SALVIAMO E RIPRISTINIAMO POLO INDUSTRIALE MODENESE E GLI SFOLLATI

SALVIAMO E RIPRISTINIAMO POLO INDUSTRIALE MODENESE E GLI SFOLLATI

Nei giorni scorsi, alcuni movimenti e associazioni sammarinesi hanno lanciato pubblicamente la proposta di ospitare, all’interno dei numerosi appartamenti sfitti presenti in Repubblica, gli sfollati del terremoto che ha e sta purtroppo ancora colpendo l’Emilia. Un’idea che il MICS accoglie favorevolmente e che pensa debba essere allargata anche al settore industriale anch’esso duramente danneggiato.
Il polo industriale modenese, come abbiamo avuto modo di apprendere dai mass media, rappresenta uno centro d’eccellenza mondiale per alcuni importanti settori, come quello elettromedicale, biomedicale e meccanico. I danni pesantissimi subiti dalle aziende di tale distretto industriale, in seguito al terremoto del 29 maggio, mettono a rischio la produzione e distribuzione dei prodotti medicali e biomedicali in tutta Italia. Infatti, solo nella zona colpita si concentra il 70% delle aziende produttrici di apparecchi medici indispensabili come quelli per la dialisi e emodialisi, cardiochirurgia, anestesia e rianimazione e trasfusioni. Per questa ragione, Assobiomedica, l’associazione nazionale delle imprese di questo settore, in un comunicato stampa lancia l’allerta al ministero della Salute sul rischio di interruzione delle forniture delle strumentazioni salvavita e sulla forte possibilità di perdere quote di mercato, rischio rilevante per un settore già fortemente indebolito dai ritardati pagamenti da parte della Asl.
In vista di un rischio irrecuperabile, il MICS fa un appello a tutte le istituzioni governative e associative sammarinesi di mettersi al più presto in contatto con le rispettive istituzioni e associazioni italiane, in particolare emiliane, al fine di compiere un importante atto di solidarietà per la popolazione colpita gravemente dal terremoto e per aiutare a salvare e a ripristinare il distretto industriale modenese anch’esso fortemente danneggiato.
Chiediamo che il governo sammarinese contatti la  Regione Emilia Romagna e la Provincia di Modena, come l’ANIS la Confindustria modenese e l’ANIU (Associazione Nazionale Imprenditori Uniti), la Camera di Commercio di San Marino quella di Modena, l’OSLA la Confartigianato e l’APMI (Associazione Piccole e Medie Imprese) locali e le Giunte di Castello i vari comuni colpiti dal sisma. Ci auspichiamo che nasca nell’immediato, vista la grave situazione, una proficua e profonda collaborazione sociale ed economica tra le istituzioni sammarinesi e quelle emiliane. In questa maniera, in poco tempo, alcune attività industriali arrestatesi a causa delle scosse sismiche, potrebbero riprendere il loro lavoro sul suolo sammarinese.
Abbiamo la grande e storica possibilità di accogliere non solo molte unità di sfollati, ma anche di invitare quelle imprese danneggiate dal sisma ad installarsi temporaneamente in Repubblica, ospitandole nei tanti capannoni sfitti presenti sul territorio. I dipendenti delle aziende e le loro famiglie potrebbero, in parte, risolvere l’annosa questione degli immobili sfitti, che attualmente, tra l’altro, non solo sta incrinando la solidità del governo sammarinese, ma sta anche mettendo in discussione la responsabilità etica dei partiti nei confronti della cittadinanza, che ormai poco o nulla sente di potersi fidare di questa classe politica e dirigenziale, in maggioranza compromessa nell’intricato e poco trasparente mondo dell’affarismo immobiliare e bancario. Un gesto che se condiviso dalle istituzioni e associazioni sammarinesi non solo potrebbe rilanciare l’immagine di San Marino agli occhi dell’Italia e dell’Europa, ma anche lo sviluppo economico del nostro Paese. Infatti, se le nostre istituzioni avessero la lungimiranza di tale progetto futuribile, San Marino potrebbe a sua volta diventare, nel tempo, un nuovo polo industriale nei settori sopramenzionati, convogliando nel proprio territorio imprese e imprenditori seri e onesti, intenzionati concretamente a produrre economia reale, coinvolgendo e formando qualitativamente la popolazione sammarinese.
Ci sembra un’opportunità assai importante, da non sottovalutare e da cogliere al volo, eticamente giusta e con risvolti economici considerevoli per il futuro prossimo del nostro Paese. Speriamo di ricevere al più presto delle risposte positive dai soggetti interpellati, ne vale del destino dei terremotati e di quello sammarinese.

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