Sammarinese suicidio a San Leo

Sammarinese suicidio a San Leo

Tenta di gettarsi dalla Rocca

Placcato e salvato dai carabinieri

L’intervento a San Leo: protagonista un 60enne sammarinese

I CARABINIERI di Novafeltria l’hanno afferrato un attimo prima che scavalcasse il costone di San Leo per gettarsi nel vuoto. «Lasciatemi, voglio farla finita» gridava mentre i militari cercavano di calmarlo. L’uomo, un 60enne sammarinese, è ora ricoverato all’ospedale del Titano sotto choc, ma le sue condizioni sono buone.
L’ALLARME alle forze dell’ordine è partito mercoledì, nel tardo pomeriggio, dalla Gendarmeria. Questa era stata avvertita dalla famiglia dell’uomo, il quale era uscito di casa sconvolto annunciando alla figlia che andava a «buttarmi di sotto». La giovane ha dato ai gendarmi indicazioni sull’auto con cui suo padre era scappato, una Panda che hanno avvistato poco dopo passare il varco di Chiesa Nuova. A intercettare la Fiat è stata di lì a poco una pattuglia della Compagnia di Novafeltria che ha subito dato l’alt al conducente. Ma visti i carabinieri, invece di fermarsi il sammarinese ha pigiato ancora di più sull’accelleratore, dando vita a un pericolo inseguimewnto. La Panda ha cominciato a zigzagare paurosamente, e in breve tempo ha raggiunto il centro storico di San Leo che ha attraversato a folle velocità. I militari gli stavano a un passo, sperando che non travolgesse qualcuno. Arrivato in prossimità della Rocca, l’uomo ha bloccato l’auto ed è sceso di corsa, inseguito sempre dai carabinieri che si erano resi conto che la sua intenzione era quella di buttarsi di sotto.
L’INSEGUIMENTO è andato avanti per pochi secondi, poi proprio mentre stava per scavalcare il parapetto per gettarsi nel vuoto, i carabinieri sono riusciti miracolosamente a placcarlo, salvandogli la vita. Deciso in quel momento a morire, il 60enne ha dato in escandescenza gridando che voleva farla finita e non è stato facile per le divise riuscire a calmarlo e a tranquillizzarlo. Poco dopo sono arrivate sul posto anche la figlia e la moglie in lacrime, sconvolte all’idea di quello che poteva accadere. Il sammarinese è stato quindi accompagnato in ospedale, dove si trova in osservazione. Le sue condizioni di salute sono buone, ma psicologicamente è molto provato. All’origine del gesto sembra ci sia una difficile situazione familiare, causata da un incidente in cui uno dei figli è rimasto gravemente ferito

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