Le innovazioni di parole hanno caratterizzato, nella Repubblica di San Marino, anche l’attuale legislatura, che, ormai, volge al termine.
Si sono studiati – si fa per dire – tanti modelli: Irlanda, Monaco, Dubai (Andreoli, Ambrosetti). Ma solo a livello di supercostosissimi convegni seguiti da dichiarazioni altisonanti. Poi, di fatto, nulla.
Di progetti che si sarebbero potuti attuare a costo zero o quasi, come l’introduzione del bilinguismo o la posa in opera delle fibre ottiche (i condotti già ci sono) o il finanziamento di studi presso università di alto livello, nemmeno un accenno.
Invece, ‘more solito’, si ripropone, con grandissimo clamore, il modello Singapore: convegno ‘Forum Economy, una nuova percezione della sovranità di San Marino’.
Nella seconda parte del Forum (come la finanza incoraggia la crescita) si è parlato soprattutto del caso Singapore e delle similitudini – da quelle in potenza a quelle effettive – tra Singapore e San Marino. Singapore è un esempio di crescita economica rapida e sorprendente basata sulla ricerca & sviluppo. L’ex Ministro allo Sviluppo Mah Bow Tan ha spiegato come Singapore è diventata un modello da esportare (una buona amministrazione, un progetto di crescita basato sull’economia della conoscenza). Da Singapore arrivava anche l’avvocato Rajan Menon, che ha parlato dell’importanza per un’economia come quella sammarinese della salvaguardia della proprietà intellettuale. San Marino, ha spiegato Menon, è già una piattaforma importante in tal senso, e deve intraprendere per il futuro un programma forte di protezione della proprietà intellettuale che è l’asset principale delle PMI. (Da San Marino Fixing)
Le premesse ci sono tutte perché anche Singapore finisca come Irlanda, Monaco, Dubai, eccetera.
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