Alessandra Nanni di Il Resto del Carlino San Marino: Operazione Vulcano. Francesco Agostinelli, arrestato dai Ros, voleva l’appoggio dei sindacati / Tentava la scalata alla Banca di San Marino / La conferma dell’interesse arriva dal direttore: «Non credo avesse il denaro»
Prima si voleva comprare la Banca Commerciale Sammarinese, offrendo 23 milioni di euro. E adesso si scopre che Francesco
Agostinelli, arrestato tre giorni fa per ‘Vulcano’, l’operazione dei Ros contro i casalesi, ci aveva provato anche con Banca di San Marino. La conferma arriva direttamente dal direttore dell’Istituto, Vincenzo Tagliaferro, propenso a credere che Agostinelli sia più un millantatore che un pezzo grosso della criminalità organizzata. «Quell’uomo — racconta Tagliaferro— aveva mandato una lettera nella quale chiedeva alle organizzazioni sindacali di essere appoggiato per rilevare la Banca, senza averne alcun titolo. Fermo restando che non si è mai capito dove potesse prendere i soldi, non credo che un esponente di spicco della camorra si sarebbe esposto così tanto. Di solito, in questi casi prima arrivano le intenzioni e poi i soldi. E non credo nemmeno che i quattrini li avesse davvero, anche se vantava una scrittura privata con Livio Baciocchi, in cui questo gli avrebbe ceduto i cantieri dietro un pagamento che però guarda caso non è mai arrivato. Nella lettera, Agostinelli scrive cose diffamatorie anche sulla Banca, e per questo l’abbiamo denunciato al Tribunale di San Marino». Quello che delle due preoccupa più Tagliaferro, sono però le informazioni contenute in quelle lettere firmate da Agostinelli. «Le notizie che compaiono lì dentro, può averle avute soltanto da un sammarinese dell’ambiente. Sono informazioni da specialisti, oltre che riservate, e di certo non vengono pubblicate sui giornali. E da come scrive, sembrava davvero molto ben informato. E’ una cosa che dispiace, ma che può anche essere preoccupante». (…)
Ed ancora lo stesso Tagliaferro su La Voce di Romagna: Bsm passa alle maniere pesanti lo denuncia “in Tribunale, dov’è già stato fatto il giuramento di calunnia”,
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