La Repubblica di San Marino depauperata dallo scudo fiscale non è certo in grado di venire incontro alle difficoltà materiali dell’Italia. Al più può impegnarsi a modificare le norme interne per non prestare più il fianco agli evasori fiscali italiani, come dimostrano le recenti innovazioni introdotte nella sua legislazione. Innovazioni riconosciute come tali e messe in evidenza – per la prima volta dopo anni ed anni – anche da un quotidiano nazionale importante, quale IlSole24Ore.
La Svizzera invece è pronta ad aiutare Roma concretamente. Economicamente floridissima per il super franco, la Svizzera eccola disponibile a offrire a Roma – i cui conti necessitano di liquidità come fosse aria – miliardi di euro sul tavolo di una trattativa per la stipula di un accordo elaborato sulla falsariga di quello firmato con la Germania.
Scrive oggi su Corriere della Sera Massimo Muchetti “Qui si aprono gli imbarazzi anche per l’Italia. Non tanto per il rimpatrio degli utili delle multinazionali depositati legalmente oltre confine, che non dovrebbero essere tanti, quanto per quelli fatti e trasferiti in regime di evasione fiscale. La tentazione di copiare la Germania è grande. (…) Lo schema tra Germania e Svizzera andrà approfondito sul piano del diritto e su quello dei numeri“.
Roma cederà al ‘dolce’ ricatto?
I microstati europei di fronte a questi accordi che singoli Stati della Unione Europei stanno alla spicciolata firmando con la Svizzera
– in contrasto con la linea comunitaria abbozzata a Bruxelles –
riusciranno a farsi ascoltare, essendo anche loro, come la Svizzera,
geograficamente in Europa, e, al contempo, fuori dalla Ue?