San Marino alla riunione Ocse di Dublino

San Marino alla riunione Ocse di Dublino

Il Consigliere Alessandro Rossi, membro della Delegazione Sammarinese presso l’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, è presente alla Conferenza Economica dell’OSCE -PA che si sta svolgendo in questi giorni a Dublino.
Il programma dei lavori è incentrato sull’analisi delle cause, sulle ripercussioni a livello sociale e sulla definizione di percorsi per la risoluzione della crisi finanziaria mondiale.
Le giornate dei lavori sono state strutturate su temi specifici con la presenza di relatori di prestigio come il Ministro delle Finanze Irlandese, il Presidente della KBC Bank, i dirigenti della NOVATEK (società di gestione del GAS), i rappresentanti della EITI (Iniziativa per la Trasparenza delle Industrie delle Estrazioni) e il Prof. Ray Kinsella della UCD School of Business.
Le sessioni sono state incentrate su:
• La crisi finanziaria e i suoi effetti nell’area OSCE
• Risposte alla crisi finanziaria: sì al libero commercio no al protezionismo
• Regolamentazione finanziaria e buon governo, (con un forte accenno alla trasparenza delle industrie della estrazione di materie prime)
• Conseguenze sociali della crisi, in particolare sulla migrazione

Da rilevare l’intervento del congressista americano Alcee L. Hastings, conclusosi con un accorato appello: “Quello che dobbiamo imparare dalla crisi è cancellare una parola dal nostro vocabolario politico ed economico:’avarizia’, una parola che è stata usata in favore di uno sviluppo economico incontrollato principalmente nel mio Paese (con un chiaro riferimento critico alla scuola di Chicago) e che ha causato le guerre degli anni passati e la crisi che stiamo vivendo. Il mio Paese con la nuova amministrazione si è assunto le responsabilità dei propri errori e oggi si sta muovendo per imporre una nuova parola: cooperazione”.

Va sottolineato come anche in sede OSCE vi siano stati molti interventi, a partire da quello del Presidente Soares per mettere in atto una forte azione contro i paradisi fiscali e per una forte regolamentazione finanziaria che elimini le grandi distrazioni di fondi che hanno contribuito a mettere in ginocchio la finanza globale.
Un forte dibattito si è sviluppato su come risolvere la crisi: molti hanno sottolineato l’esigenza di dare stabilità al sistema rifinanziando pubblicamente le banche, processo che non è condiviso dai contribuenti dei singoli Stati, in quanto rischia di sostenere un sistema che ha dimostrato tutti i suoi limiti.

L’Assemblea dei delegati ha quindi ascoltato con particolare interesse l’intervento di Ray Kinsella, Professore della UCD School of Business, il quale ha sottolineato come l’attuale crisi possa in realtà definirsi “crisi di origine etica”. A suo parere “il sistema economico e politico mondiale ha diffuso una ideologia non etica che ha permesso agli attori economici di fare tutto ciò che è lecito senza però impedire di fare ciò che non è giusto”.
Secondo Kinsella per uscire dalla crisi è necessaria una nuova politica, ovvero una politica di servizio le cui scelte non vengano guidate nè dal modello marxista nè da quello nietzschiano, ma dall’amore per il bene comune.
I lavori della Conferenza termineranno nella mattinata di domani.

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