San Marino allarga, la Svizzera stringe

San Marino allarga, la Svizzera stringe

La Repubblica di San Marino allarga le maglie della collaborazione con gli altri Paesi in materia bancaria e finanziaria fino ad accettare, con l’Italia, lo

scambio automatico delle informazioni abolendo – anche di fatto, quindi – il segreto bancario.

La notizia viene da Gabriele Frontoni di ItaliaOggi

Il segreto bancario svizzero non si tocca. Almeno quando le indagini avviate dalle autorità fiscali estere sono state sollecitate sulla scorta di informazioni rubate. E questa la ferma decisione del Consiglio Federale di Berna, il governo svizzero, che ha approvato l’ordinanza sull’assistenza amministrativa disciplinando una volta per tutte le disposizioni per la condivisione di informazioni fiscali contenute nelle nuove e vecchie convenzioni. ‘Se, in virtù della Convenzione sulle doppie imposizioni conclusa con la Svizzera, un Paese presenta una domanda di assistenza amministrativa, l’Amministrazione federale delle contribuzioni effettua un esame preliminare’, si legge nell’ordinanza governativa. ‘Tale domanda deve soddisfare il principio della buona fede. Le domande di assistenza amministrativa fondate su informazioni ottenute o trasmesse mediante atti punibili secondo il diritto svizzero verranno respinte’.
Non solo. In base a quanto stabilito dal governo, per poter ottenere la concessione dell’assistenza amministrativa le autorità fiscali straniere dovranno produrre indicazioni dettagliate per l’identificazione inequivocabile della persona interessata e del detentore delle informazioni, secondo
i parametri emanati dal Consiglio federale nel mese di marzo 2009. In quell’occasione era stato deciso di non prestare assistenza in caso di informazioni ottenute in modo generalizzato e indiscriminato (cosiddette flshing expedition).

Leggi l’articolo di Gabriele Frontoni, ItaliaOggi

La Svizzera non solo è ferma agli standard internazionali fissati in materia (cioè Ocse ), ma nello specifico del segreto bancario, torna indietro anche su quanto concesso nel
famoso venerdì 13 marzo 2009, almeno quando la richiesta di informazioni è basata su fonti cui si è avuto accesso per vie, diciamo così, ‘irregolari’.

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