San Marino. Ammanco da 36mila euro al multieventi condannato l’ex direttore

San Marino. Ammanco da 36mila euro al multieventi condannato l’ex direttore

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Ammanco da 36mila euro al multieventi condannato l’ex direttore

Antonio Fabbri

Condannato a due anni e sei mesi l’ex direttore del Multieventi Sport Domus, Claudio Morganti. A suo carico il giudice Roberto Battaglino ha stabilito anche una multa a 750 euro e 3 anni di interdizione. Il giudice ha concesso anche la possibilità di applicazione della misura alternativa alla detenzione. L’avvocato di Morganti, Rossano Fabbri, ha già presentato, comunque, interposizione di appello.

Secondo l’accusa tra il 2012 e il 2013, il Multieventi si è registrato un ammanco di cassa pari a 36.640,48. Ammanco per il quale Morganti è finito sotto processo per malversazione. Parte civile anche lo Stato, tramite l’Avvocatura. Avvocatura che, rappresentata dall’avvocato Alessandra Bellardini, ha chiesto la condanna e il risarcimento del danno, anche di immagine, subito dall’Eccellentissima Camera. “Ad avviso di questa procura – ha detto l’avvocato Bellardini – c’era la volontà di appropriarsi di queste somme”. 

Il Procuratore del Fisco, Giorgia Ugolini, ha ricostruito come è nata l’indagine. “Solo a seguito della verifica del gruppo tecnico sono emerse anomalie: non tornano incassi degli ingressi in piscina. Numerose anomalie sono state poi riscontrate estendendo l’ambito di indagine anche agli anni 2001 e 2012. Morganti – ha detto il Pf – ha usato una modalità operativa atta a dissimulare la reale natura degli incassi. Una tale ben congegnata modalità non sarebbe stata scoperta se non ci fosse stata necessità del gruppo tecnico che doveva svolgere verifiche approfondite preordinate a quanto disponeva legge di riforma della Pa che prevedeva il passaggio di gestione del Mutieventi inizialmente”.

Per il Pf “la versione di Morganti non è mai stata credibile. La procura fiscale ritiene integrato il reato di malversazione. Non necessita il dolo specifico, anche se questa procura ritiene sussista anche il dolo specifico. I fatti accertati comprovano pienamente ipotesi criminosa. Chiede condanna: 2,8 anni, 200 euro, interdizione 4 anni. Più spesi. Confisca per equivalente fino a 36.640,28”.

Il difensore di Morganti, l’avvocato Rossano Fabbri, ha sottolineato come “la verifica del gruppo fosse stata fatta perché il segretario di stato dell’epoca doveva inserire al posto di Morganti una persona della sua parte politica”. Secondo il legale, poi, la perizia non è stato completa. “Intanto a fronte degli incassi si tratta di una cifra irrisoria. Poi non si è tenuto conto del fatto che il mio assistito in molti casi di soldi, sul conto del Multieventi, ne aveva messi giù di più. Ma non doveva rubare? Cos’è un pentimento operoso perché aveva rubato troppo prima? Non tiene questa versione, non tiene di fronte al fatto che in 30-40 occasioni il mio assistito versato di più. Confido nella sua competenza – ha detto l’avvocato Fabbri – se si volesse ritenere che Morganti abbia rubato soldi allo Stato, questo non è stato provato in questo procedimento, perché l’indagine è nata su presupposti sbagliati. Per tutte queste motivazioni, riscontrando la mancanza di prove relativamente all’elemento oggettivo e a quello soggettivo, chiedo di assolvere Morganti con ampia formula, in subordine con formula dubitativa, respingendo le richieste di parte civile”. Il giudice invece ha emesso sentenza di condanna

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