San Marino. Antonio Fabbri: Anziana cadde dalla barella condanna a 250 euro

San Marino. Antonio Fabbri: Anziana cadde dalla barella condanna a 250 euro

L’informazione di San Marino

Portata in radiologia per le lastre, venne ritrovata a terra dai familiari

Anziana cadde dalla barella condanna a 250 euro 

Il fatto risale al marzo del 2014: dubbi in aula sul nesso causale tra la caduta e le lesioni riportate dalla signora

Antonio Fabbri –

Si è concluso con la condanna ad una multa di 250 euro e al risarcimento del danno, da liquidare in sede civile, con una provvisionale di 100 euro a testa per i quattro figli dell’anziana di 93 anni deceduta nel 2014, che era caduta dalla barella dopo essere stata sottoposta ad una radiografica. Una sentenza, quella del giudice Gilberto Felici, che ha evidentemente tenuto conto del fatto che non è stato dimostrato, durante il processo il nesso causale tra la caduta e il decesso della donna, già gravemente malata, avvenuto pochi giorni dopo, e la caduta.  Tanto che il giudice ha condannato l’imputato, il tecnico radiologo Fabrizio Conti, al pagamento delle spese di giustizia, ma non alle spese legali della parte civile per le quali ha stabilito la compensazione: ognuno paga le proprie, insomma.

In aula sono stati ricostruiti i fatti risalenti al mese di marzo del 2014 quando l’anziana alle 4 del mattino, dopo il passaggio pronto soccorso in seguito ad una caduta in casa, fu portata in radiologia. Le sue condizioni di salute erano già molto precarie per patologie pregresse. Effettuata la radiografia, la donna era in attesa del referto e, dalla barella, è caduta per cause che non è stato possibile accertare nel processo. E’ stata trovata a terra dai famigliari che da fuori avevano sentito dei lamenti. I familiari avevano chiesto al tecnico radiologo di poter stare vicini alla madre subito dopo l’esame per non lasciarla sola in quella stanza, ma il tecnico aveva risposto che “non era necessario”. Era stata presentata quindi querela dai famigliari. Ieri, ascoltati gli ultimi testimoni, si è proceduto alle conclusioni.

La parte civile, patrocinata dall’avvocato Alberto Selva, ha espresso “soddisfazione per quello che è emerso e le spiegazioni date, cosa che l’Iss, nonostante le richieste, ha sempre negato”. Quindi ha affermato che la caduta dell’anziana signora si verificò per “omissione di controllo”. La parte civile aveva quindi chiesto la condanna e una
provvisionale di 10mila euro. Di diverso avviso l’avvocato difensore dell’imputato, Alessandro Amadei, che ha espresso “amarezza per una querela che dato impulso a un procedimento penale contro un ragazzo che da anni fatto sempre il suo lavoro. Noi capiamo il dolore dei familiari, ma riteniamo che questo processo non dovesse essere neppure cominciato”. Ha quindi chiesto l’assoluzione e , in subordine, la pena nel minimo, rilevando la mancanza del nesso di causalità tra la caduta dalla barella e le lesioni.

Stessa mancanza di nesso causale aveva rilevato anche dal Procuratore del Fisco, Giorgia Ugolini, che ha affermato come non sia stato “possibile andare oltre ogni ragionevole dubbio nell’accertare il nesso causale. Si ritiene che non sia integrata la condotta contestata”. Di qui la richiesta di assoluzione da parte del Pf, perché “non
consta abbastanza della colpevolezza”.

Alla fine il giudice ha condannato ad una multa di 250 e ad una provvisionale contenuta a favore dei figli. L’avvocato difensore, Alessandro Amadei che aveva chiesto l’assoluzione, ha dichiarato che valuterà con il suo assistito se presentare appello.

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