San Marino. Antonio Fabbri L’informazione: Banca Centrale, tre comunicazioni per fare chiarezza

San Marino. Antonio Fabbri L’informazione: Banca Centrale, tre comunicazioni per fare chiarezza

L’informazione di San Marino

Tre comunicazioni chiariscono aqr e centrale rischiBanca Centrale sbugiarda Valentini, Mussoni e Arzilli

Antonio Fabbri

Tre comunicazioni ufficiali di Banca Centrale chiariscono tutto in una volta che: i tre segretari di Stato membri del Ccr non hanno detto il vero nel loro comunicato inviato la settimana scorsa; la disponibilità al confronto e le informazioni sono state date dai vertici di Bcsm alla politica; la Centrale rischi non è stata ancora attivata dato che la precedente impostazione metteva a rischio la sovranità, il sistema bancario e lo stesso Paese e, pertanto, si sono rese necessarie delle modifiche, per di più concordate con Banca d’Italia. Tre comunicazioni che sono anche una risposta alle polemiche e alla tensione che si sta divampando nel paese. Intanto i dipendenti di Banca centrale proclamano sciopero per il prossimo 25 ottobre a sostegno dell’ex collega licenziato Giuliano Battistini.

In serata la Democrazia cristiana, forse non avendo ancora letto le comunicazioni ufficiali pubblicate sul sito di Banca Centrale, ha diramato un comunicato in cui l’ufficio stampa di Via delle Scalette parla di “disinformazione” e di “illazioni”, parole che paiono calzare meglio, però, al comunicato stampa diramato la scorsa settimana dai suoi Segretari di Stato membri del Ccr. La Dc, poi, va incontro alla richiesta di Rete e MdSi – che proprio ieri sul tema avevano in programma un incontro con la Reggenza – di un Consiglio Grande e Generale d’urgenza. Convocazione che, a questo punto, potrebbe rischiare di assumere le connotazioni di una sorta di trabocchetto per sfiduciare i vertici di Bcsm. Importante a questo punto sarà la riunione del Ccr convocata per lunedì.

Intanto sono eclatanti i contenuti delle comunicazioni di Bcsm. In particolare sulla Centrale rischi “temporaneamente sospesa” viene spiegato che la precedente impostazione “si associava ad una normativa in contrasto quella esistente emanata dalla stessa BCSM e pertanto non applicabile” e viene detto che si è così evitato “di mettere il sistema bancario in grave rischio e così il Paese”.

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