San Marino. Armi, armi ed armi. Ieri, su L’Informazione di San Marino su L

San Marino. Armi, armi ed armi. Ieri, su  L’Informazione di San Marino  su L

Angelica Bezziccari di L’Informazione di San Marino:  Commercianti di
armi sul piede di
guerra: “le armerie
leggere possono
derogare alla legge”
/ una deroga concessa
ai venditori di soft
air fa scatenare la
protesta dei titolari di
negozi di armi
“ma la gendarmeria
ci risponde: andate
a lamentarvi dal
politico di turno come
hanno fatto loro”

Due pesi e due misure per le armerie
e le armerie leggere a San
Marino.
E’ quello che emerge dalle dichiarazioni
di un commerciante
di armi di San Marino.
“Il 15 luglio scorso è arrivato
un fax dalla Gendarmeria, che
imponeva, entro il giorno dopo,
di riempire un modulo per avere
la password per accedere al sistema
telematico con cui fare le
pratiche di carico/scarico delle
armi. Inoltre, c’è stata la convocazione
per frequentare un
corso a Dogana, per imparare
ad utilizzare tale sistema telematico”.

Le cinque armerie di San Marino,
cioè quelle che vendono a
tutti gli effetti armi vere, tra cui
pistole, fucili, coltelli a scatto,
e anche fuochi d’artificio, dovranno
adottare questo sistema
burocratico di carico e scarico
armi dal 2 agosto prossimo.
Arbitrariamente diverso è invece
il trattamento per le armerie
classificate come “leggere”, cioè
quelle che vendono solo armi ad
aria compressa (soft air), katane,
spade, balestre.
A spiegarlo è sempre il commerciante:
“Le decine di armerie
leggere possono andare in
deroga alla legge fino al 15 settembre
con il visto telematico”.

Il vero motivo di questa disparità pare essere riconducibile a
un titolare di un’armeria leggera
“che si è andato a lamentare
– spiega il commerciante – dal
politico di turno, ottenendo così
la deroga”.
Il commerciante è andato a far
presente questa disparità di
trattamento immotivata alla
Gendarmeria: “La Gendarmeria
ci ha però risposto: andate a
lamentarvi dal politico di turno
come hanno fatto loro”.
Il risultato di tutto ciò è che per
le armerie vere “il lavoro burocratico,
tra fogli, fotocopie e fotocopie
delle fotocopie, è quintuplicato,
mentre la trentina di
armerie leggere, ovvero quelle
che finiscono sempre sui giornali
ed in televisione per la vendita
di armi a minori, possono tranquillamente
vendere a tutti con
controlli molto inferiori”.


I commercianti titolari delle
armerie, in piede di guerra per
questa iniquità, si sono riuniti
lunedì sera, e di comune accordo
hanno deciso di incontrare il
Segretario di Stato all’Industria
Marco Arzilli per chiedere chiarimenti
e spiegazioni in merito:
“Quello che chiediamo – spiega
il commerciante – è semplicemente
un’equità di trattamento,
senza discriminazioni che derivano
da conoscenze politiche”
.

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