Alessandra Nanni – Il Resto del Carlino: INTERVISTA. «Se un banchiere è di San Marino allora è sporco»
SAN MARINO. «CI SONO voluti sette anni per vedere riconosciuta la mia innocenza, ho avuto danni economici, sociali e personali incredibili. Vorrei sapere chi me li ripagherà». Nelle parole di Mario Amati, 42 anni, sammarinese residente a Riccione, c’è più amarezza che sollievo. «SONO finito sotto accusa — spiega — solo perchè due persone che conoscevo hanno fatto il mio nome al telefono, parlando di un conto corrente che sarebbe stato aperto nella nostra banca. Fermo restando che all’epoca non ero il direttore generale, come sosteneva il pubblico ministero, ma solo un consigliere, la cosa incredibile era che il teorema della Procura fosse quello che si trattasse dei soldi del principe, o di amici suoi, e che fossero per forza sporchi». (…)
FINITA la sua carriera in banca, Amati si dedica ora a tutt’altra attività. «Dopo che il Credito Sammarinese è stato distrutto, adesso mi occupo di commercio. Anche se sono stato assolto, questa vicenda mi ha lasciato una grande amarezza».