San Marino. Atti di stalking sulla ex, condannato

San Marino. Atti di stalking sulla ex, condannato

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Atti di stalking sulla ex, sammarinese condannato / Il sessantenne aveva avuto una relazione sentimentale con una ragazza di 38 anni Condannato a 4 mesi 500 euro di multa e una provvisionale di 1000 euro

Antonio Fabbri

Dopo essere stato lasciato, a gennaio 2017, l’uomo, un sessantenne sammarinese, aveva iniziato a perseguitare la ex con minacce, messaggi e appostamenti. La donna aveva sporto denuncia – un procedimento è aperto anche in Italia per le condotte poste in essere oltre confine dove entrambi sono residenti – e ieri l’uomo è finito davanti al giudice di primo grado, Roberto Battaglino. L’accusa della quale ha dovuto rispondere è “atti persecutori”, stalking, insomma, reato previsto all’articolo 181 bis del codice penale sammarinese.

L’uomo, terminata la relazione sentimentale con la 38enne che lavora alla Giochi del Titano, aveva iniziato ad infastidirla con incessanti sms, messaggi vocali dal tenore intimidatorio ed offensivo, pedinandola, seguendola in auto e con appostamenti nei pressi dell’abitazione della donna e nel parcheggio del luogo di lavoro, dove in una occasione si era anche presentato a sorpresa. Un comportamento che ha ingenerato nella donna ansia e paura, tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita, a cambiare utenza telefonica, a farsi prestare un’auto diversa dalla propria, in modo da dissimulare la sua presenza in casa o al lavoro. Raccontato in aula anche un espisodio nel quale l’uomo l’aveva atteso nel parcheggio a Rovereta all’uscita dal lavoro.

L’episodio, richiamato dall’Avvocatura di Stato, in aula per conto dell’Authority per le pari opportunità costituita parte civile, aveva visto l’uomo addirittura sferrare un pugno al petto alla donna, che finì al pronto soccorso e riportò lesioni per una prognosi di 20 giorni. Presente all’udienza anche l’imputato che ha dal canto suo ammesso i messaggi e le telefonate, ma ha sostenuto di non avere mai usato violenza. “Mi mandi in galera, basta che la schiantiamo questa mattina”, ha dichiarato al giudice.

La Procura fiscale ha chiesto la condanna dell’uomo, riscontrando le evidenze del comportamento persecutorio. Stessa cosa hanno fatto le parti civili, sia l’Avvocatura sia l’avvocato Fabio Di Pasquale, legale della donna. Quest’ultimo aveva chiesto anche una provvisionale di 15mila euro. Assoluzione, invece, richiesta dal difensore, l’avvocato Alessandro Cardelli, che ha sostenuto come la maggior parte degli episodi si sia svolta in Italia. Il Giudice Battaglino ha dal canto suo ritenuto l’uomo responsabile dei reati contestati e, accogliendo sostanzialmente le richieste del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, lo ha condannato 4 mesi di prigionia, senza sospensione condizionale visti alcuni precedenti, a 500 euro di multa e al risarcimento del danno da liquidare in sede civile. Il giudice ha però fissato una provvisionale di 1.000 euro a favore della donna.

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