San Marino. Augusto Gasperoni: andare al voto? L’offerta e’ misera

San Marino. Augusto Gasperoni: andare al voto? L’offerta e’ misera

Una riflessione di Augusto Gasperoni dopo l’arresto di Gabriele Gatti: “Ci troviamo a un anno zero, chissà quanti altri oltre a me avranno
voglia di tornare a dire la loro: andiamo al voto”. Poi mi sono chiesto:
“Votare per chi?…”

L’offerta è misera a causa del traboccare di veleni e delle manovre di sopravvivenza personale e di gruppo che inevitabilmente portano al riproponimento di progetti pensati e condotti nei salotti privati dei soliti grandi manovratori, in totale assenza di partecipazione e confronto. Al momento ve ne sono un paio in via di attuazione: 1) il primo è quello della grande coalizione fra i maggiori partiti tradizionali (DC, PSD e PS), che porta i segni evidenti della restaurazione; 2) l’altro è quello che ha come unico obbiettivo lo scivolamento della DC all’opposizione, in quanto “male assoluto del Paese”. Ciò di cui quest’ultimo progetto non tiene conto – o non vuole tenere conto – è che a marcire nella corruzione sono state tutte le forze politiche, e non solo la DC: quelle socialiste, quelle post-comuniste (la cui presunta superiorità morale è caduta una volta per tutte), e più ancora le colonie democristiane (Democratici di centro, Europopolari e Unione per la Repubblica, quest’ultima attualmente impegnata con Alleanza Popolare nella costituzione del nuovo soggetto centrista Repubblica futura).
Qualche giorno fa ho avuto modo di leggere un articolo che ho apprezzato molto per il senso di responsabilità e la lucidità d’analisi: la firma era quella di Carlo Franciosi. Franciosi ipotizza la formazione di un governo di emergenza simile al Consiglio di stato nominato nel 1943 dopo la caduta del Partito fascista. Nel mezzo tra le due epoche c’è un abisso, eppure – ora come allora – è con le macerie che ci si deve confrontare, morali o materiali che siano.

Leggi l’articolo di Augusto Gasperoni

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