San Marino, banche in segreto. Casta politica tracotante

San Marino, banche in segreto.  Casta politica tracotante

Non è cambiato nulla a San Marino a proposito di banche e rispetto dei cittadini, col passaggio della Segreteria delle Finanze da Claudio Felici a Gian Carlo Capicchioni?
Nella prossima sessione consiliare ancor un riferimento  in seduta segreta sulle banche che hanno succhiato e stanno ancora succhiando soldi dallo Stato a fondo perduto e praticamente senza rendere conto a nessuno.
Nonostante lo scandalo Conto Mazzini che coinvolge – perché malamente sarcofagata? –  Banca Commerciale Sammarinese, crocevia della corruzione sammarinese e non solo sammarinese.

In effetti la prima erogazione a fondo perduto alle banche  risale a Stefano Macina, ex Banca del Titano, per un ammontare di 16 milioni circa, corrispondente a 500 euro a testa,  per tutti i sammarinesi, neonati compresi. 

Poi   fu  Pasquale Valentini – o, meglio, Banca Centrale –  a erogare sua sponte  ancora  5 milioni  per la stessa  Banca del Titano nella nuova denominazione San Marino International Bank (Smib).

Poi ancora Pasquale Valentini (Credito Sammarinese) per un ammontare che a suo tempo fu  ipotizzato  di oltre 40 milioni di euro.

Poi ancora Pasquale Valentini (Banca Commerciale Sammarinese) per un ammontare ipotizzato (Banca Centrale  aveva promesso di  pubblicarlo entro giugno 2012) di 60 milioni di euro.

Infine Claudio Felici  (EuroCommercialBank)  per un ammontare di  19,5 milioni.

In totale i 500 euro per ogni cittadino, neonati compresi, sono diventati all’incirca 5.000.

Eppure  il Segretario alle Finanze, Capicchioni,  riferirà in segreto  in violazione anzitutto alla legge del buon senso e del rispetto dei cittadini,  continuando ad alimentare un sospetto terribile sul Paese, già pecora nera a livello mondiale in materia di lotta alla corruzione.

Sul Pianello sono accorsi in 8.000 in una sola volta per la legge fiscale. Appena uno su quattro. Decisamente  ancora pochi, visti che tutti i  32.000 sammarinesi  sono stati derubati di 5 mila euro per coprire, a fondo perduto, i buchi di certe banche.

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