Patrizia Cupo su Corriere Romagna San Marino torna a trattare di Banca
Commerciale Sammarinese, dopo gli articoli venerdì
8 e sabato
9 marzo, e dopo il comunicato inviato subito ieri mattina presto a libertas dal prof. Giuseppe Roberti che si conclude, enigmaticamente, con la consultazione della ‘galassia Bcs. Come dire la verità è lì. Da Claudio
Felici, Segretario di Stato alle Finanze, ancora nessun intervento.
L’ex responsabile dell’antiriciclaggio fa tremare San Marino. «Ho ricevuto minacce. Ma occhio: ho delle armi segrete. Non ricordo chi beneficiava dei soldi» /
«Conto Mazzini? Forse ho prelevato anch’io» /
Bcs: Roberti denuncia il tentativo di scalata «di personaggi vicini a importanti mondi italiani»
SAN MARINO. Il conto
Mazzini esiste, eccome,
«vi ho versato o prelevato
forse qualcosa anche
io, ma non ricordo chi ne
abbia beneficiato».
Giuseppe
Roberti, ex responsabile
dell’antiriciclaggio
per Banca commerciale
sammarinese, esce
dall’esilio e racconta la
sua verità: non crede alla
ricostruzione secondo
cui i prelievi fossero stati
fatti «da alcuni miei amici
politici» e pensa
piuttosto che dietro vi
sia una costruzione ad
arte per tentare di mettere
in mezzo chi nulla
c’entra. «Ma occhio: io
ho delle armi segrete».
Quali? «Come la storia di
quel tentativo di scalata
che tra il 2010 e il 2011
mise in gravi difficoltà la
Bcs. Dietro vi erano personaggi
vicini a importantissimi
mondi italiani
».
La politica? «Più in
alto». Il Vaticano? «Lo dice
lei. Io non l’ho detto. E
comunque sarebbe interessante
capire chi fossero
i soci sammarinesi di
questi signori».
Le dichiarazioni di Roberti
sono destinate a
sollevare un altro caso
politico, quando il conto
Mazzini è ormai già diventata
materia di dibattito:
ne ha discusso ieri il
congresso di Stato e domani
la questione finirà
pure sul tavolo della
commissione giustizia.
E per oggi è attesa una
posizione ufficiale della
maggioranza. (…)
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