In Banca
Commerciale Sammarinese, dove il Governo di San Marino ha buttato soldi in quantità e con modalità mai rese note, crocevia della corruzione sammarinese e forense, c’era della massoneria.
Il primo a parlarne in relazione al conto Mazzini, fu Pier Marino Menicucci, uno dei tanti implicati nella vicenda. Fra i nomi più eclatanti, quello di Giancarlo Galan.
Giuseppe Roberti, a lungo ai vertici di Bcs in vari ruoli, afferma di aver fatto parte della massoneria ‘per pochissimo‘. Quasi che la massoneria, a San Marino, almeno quella tanto diffusa nel sistema bancario, sia intesa ed utilizzata come un bus ove si può salire e scendere a piacere, pagando il biglietto ovviamente.
Ed anche Emilio Della Balda, anche lui come Roberti ex Presidente di Bcs, parla della ‘infiltrazione della cricca massonica‘ in detta Banca, fra le ‘cose gravissime’ che l’attuale governo si preoccupa di ‘tenere coperte‘.