San Marino, Bcs: il generale Alberto D’Amico rettifica e precisa

San Marino, Bcs: il generale Alberto D’Amico rettifica e precisa

San Marino, caso Banca Commerciale Sammarinese  in  riferimento alla inchiesta Mose. Il Generale Alberto D’Amico, attraverso il suo legale avv. Gian Nicola Berti, ha inviato la seguente rettifica – precisazione in merito all’articolo San Marino Bcs – Venezia Mose. Generali Gdf e 007, qui e la’. Aggiornamento

Spett.le Redazione,
preciso di aver ricevuto incarico dal Generale Alberto D’amico, mio assistito, per chiedere una tempestiva rettifica e precisazione in ordine all’articolo apparso stamane sul Vostro sito dal Titolo: “ San Marino Bcs – Mosè  Generali Gdf e 007 , qui e là Aggiornamento”.
Il Generale D’amico non ha mai avuto alcun rapporto di tipo professionale o personale con le  persone e le vicende anche giudiziarie da Voi riportate nel citato articolo, fatta eccezione con il Gen. Cucuzza anch’egli appartenente alla Guardia di Finanza..
Relativamente alle supposte accuse  “ di aver fatto la cresta sulle spese di viaggio quand’era amministratore della Bcs ( ora acquisita da Asset Banca)” non posso fare a meno di rilevare che la Vostra affermazione, decontestualizzata dagli eventi del periodo rischia di apparire estremamente lesiva dell’onorabilità del mio assistito, il quale , mio tramite, chiede una Vostra tempestiva precisazione riservandosi ogni azione a tutela della propria onorabilità.
In effetti il Generale D’amico, dopo essere stato estromesso dal Consiglio di Amministrazione di Banca Commerciale Sammarinese per aver cercato di impedire alcune operazioni che riteneva di dubbia liceità e dopo aver denunciato all’Autorità Giudiziaria Sammarinese ed a Banca Centrale tutta una serie di scorrettezze poste in essere all’interno di Banca Commerciale Sammarinese, è stato fatto oggetto di una denuncia dalla chiara connotazione ritorsiva da parte dello stesso Consiglio di Amministrazione della Banca, della quale ha fatto parte per un brevissimo periodo. E’ necessario comprendere che dalle denuncie di D’Amico  sono partiti diversi procedimenti penali ed il Commissariamento di Banca Commerciale.
La denuncia nei confronti del Gen. D’amico  è stata archiviata dal Commissario della Legge, come potete constatare dal documento allegato,   ed il generale D’Amico ha chiesto procedersi per calunnia nei confronti di chi lo aveva denunciato.
Giova precisare che già in passato il mio assistito è stato fatto oggetto di campagne stampa diffamatorie, evidentemente alimentate da chi aveva ed ha tuttora interesse ad infangare la di lui attendibilità di fronte a Banca Centrale ed alle Autorità penali, avendo egli non solo denunciato le gravi scorrettezze dei propri colleghi all’interno del Consiglio di Amministrazione di Banca Commerciale ma avendo egli anche segnalato le anomalie di quei rapporti bancari finisti agli onori della cronaca come “ Il conto Mazzini”.
Tanto dovevo in adempimento all’incarico ricevuto.
Cordiali saluti
Avv. Gian Nicola Berti

 

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