San Marino, Bcs. Moahmmed Kankun era socio. Corriere Romagna San Marino

Corriere Romagna San Marino: D’Amico: i 4 milioni erano per Kankun / Ma Roberti disconosce la delibera Bcs 

SAN MARINO. Caos sulla Banca Commerciale, dopo il blitz di lunedì sera del nucleo antifrode: l’ex presidente Emilio Della Balda respinge le accuse dell’ex consigliere, il finanziere Alberto D’Amico che, a suo dire, sono «prive di fondamento ». E l’ex consigliere Roberti disconosce la sua firma sulla delibera dello “scandalo”. Dall’altra parte, invece, esce allo scoperto il generale in pensione delle Fiamme gialle: «Quel documento con le firme false doveva servire a ottenere un finanziamento da quattro milioni di euro per il libico Kankun, socio della banca». Il generale è un fiume in piena: racconta le presunte irregolarità alle quali, prima da consulente, poi da consigliere ha assistito nella gestione della Banca commerciale. «Era il 20 di ottobre quando vengo a sapere di una delibera redatta con alcune firme false e che chiedeva il versamento di 4 milioni di euro al conto Paricor», per D’Amico riferibile a Kankun. Il generale, sul Titano, ha denunciato l’ex presidente
Emilio Della Balda, i consiglieri Giuseppe
Roberti, Gian Luca Bruscoli e Nicola Alberani e l’ex consigliere Germano
De Biagi  perché la sua firma compariva su atti della banca successivi alle sue dimissioni. E su quella chiacchierata delibera, compare anche il nome di Roberti, ma l’ex consigliere, che ora attende di essere sentito dal commissario della legge Laura Di Bona, a Rtv disconosce la firma: «Non ho partecipato alla stesura della delibera, non l’ho letta e non l’ho mai firmata».   (…)

Quadro dei proprietari di Bcs. Vedi anche la galassia Bcs

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