La crisi, nella Repubblica di San Marino, è stata scaricata sui lavoratori dipendenti e sui pensionati e sono stati graziati i poteri forti che la Repubblica l’hanno devastata.
Questo si registra dopo un anno di governo della coalizione San Marino Bene Comune, appoggiato più o meno manifestamente anche da alcune forze di opposizione, mentre le altre sono rimaste immobilizzate o comunque rese inefficaci.
Il sottobosco politico affaristico in cui la Repubblica da un ventennio si identifica è rimasto non solo indenne, ma addirittura è stato rafforzato da alcuni provvedimenti di fine anno fatti approvare in Consiglio con tecniche che un tempo si dicevano di stampo sud americano e con una spregiudicatezza che non ha uguali in altri Paesi.
San Marino è o non è, ancora, Pecora Nera, a livello mondiale, nella lotta alla corruzione?
Questi ultimi provvedimenti sono stati presi a ridosso della denuncia pubblica – con un report ufficiale della Caponnetto, a due passi dal Palazzo Pubblico, nel Teatro Titano, presenti parlamentari Italiani (moderatore David Oddone) che in Repubblica – 61 Kmq, 32 mila abitanti – agiscono 15 clan malavitosi.